GIAPPONE E FED SCUOTERANNO I MERCATI NEL 2026?
Il 2026 è alle porte e scocca infatti il pendolo di Sartorelli. Ecco qua, è l’ora, è l’ora. Perfetto, è l’ora che si parli di questo 2026. Ci sta dicendo il il tuo pendolo. Benvenuto Eugenio. Ciao Vito. Buona giornata a tutti. Scusate per il pendolo, ma fa parte dell’arredamento e non poteva essere inizio più simpatico, appunto, con il pendolo che scocca eh appena iniziamo a parlare. Volevo dirti, Eugenio, oggi il focus per cui ti ho invitato per questa social chiacchierata è appunto il Giappone. Perché uno, il Giappone è uno dei market, può essere uno dei market del 2026. due, tu ne stai parlando da tanto tempo e quindi hai acquistato il diritto, l’opzione di continuare a parlarne anche come tra i primi per quanto riguarda gli scenari del 2026, visto che, appunto, in un momento in cui i mercati sono vicini ai massimi storici, comunque c’è ottimismo eccetera eccetera, però c’è sempre questo Giappone che li pende come minaccia come una spada di damo con i tassi a 10 anni ormai al 2%, quindi non sono più tassi poco interessanti anche per un investitore giapponese e questo potrebbe innescare degli switch di capitali internazionali. Ma cedo a te la parola per iniziare a parlare, a commentare del rischio Giappone che pende sul 2026. Quale grado di rischio tu attribuisci al Giappone per ora? Beh, intanto senza scomodare i bond, lo dico senza far vedere il grafico, in proprio in questo momento il il VIX del Nickei, il VIX del Nike, non del Nasdaq, quota la bellezza di otto punti sopra il VIX del Nasdaq. Ricordiamoci che normalmente le azioni del Nasdaq, cioè il VIXN, la volatilità implicite sul Nasdaq, ha in genere 34 punti più del del VIX. Il VIX è intorno a 16 e5 16. Il VIX del Nasdaq, il DXN è a 20. Il VIX del Nicke a 28. Ma cosa c’è? Che azioni ci sono nel Giappone per cui ci deve essere questo questa volatilità implicita così elevata? Ebbene, questa volatilità così implicita, così elevata, è praticamente dalla da da da da, se vi ricordate, da quando c’è stato l’evento dell’anno scorso, quello del dell’agosto del 2024 con la banca centrale che non aveva ben comunicato che avrebbe aumentato i tassi, da allora, anzi da un po’ prima, eh la la volatilità implicita del Giappone è molto più alta di quelle delle altre borse. Ora ci hanno ci hanno detto, raccontato e straccato, tra cui noi due, che l’indice di volatilità implicita è un indice di paura e quindi sul Giappone è un anno, ormai un anno quasi e mezzo che c’è paura. C’è paura nascosta. Nascosta da che cosa? Da un mercato che continua a salire. Sui bon ne parliamo dopo. Adesso parliamo con la cosa più seria. Il mercato azionario continua a far nuovo i massimi, continua a salire, ma con volatilità implicita che fuori controllo. Ora, eh se gli operatori quotano una volatilità implicita, ricordo che la volatilità implicita sono le attese dei movimenti futuri del mercato nell’arco di un anno. Questo vuol dire la volatilità, implicità. è una stima dei movimenti futuri. Ecco perché è un indice di paura, perché quanto è più alta tanto più ci sono stime di movimenti futuri. Ovviamente questi movimenti possono essere rialzisti, ma più spesso sono visti come paura e come ribassisti. E quindi valori elevati vuol dire paura. E sul Giappone, malgrado sia sui massimi su massimi storici, ci sono timori di qualcosa che speriamo che il 19 il 19 dicembre ce lo dica. il il banchiere centrale della banca centrale giapponese, che paure ci sono? Che cosa c’è da temere sul Giappone? Spero di saperlo anch’io il 19. Sì, tra l’altro hai ricordato proprio il market eh più importante, forse ancora più importante della Federal Reserve di questa sera, cioè appunto la decisione della Bank of Japan sui tassi. Il mercato sconta con una probabilità del 70%, un clamoroso clamoroso per quanto riguarda la storia fatta di certamente attendismo e tassi pressoché azzerati, rialzo dei tassi in Giappone. Questo è l’indice n che tu prima commentavi che sono vicino ai massimi storici, come dicevi anche tu, favorito anche da uno yen tutto sommato molto debole nei confronti del dollaro e anche dell’euro. E quindi sappiamo che la vocazione all’esport del Giappone è il legame di questo indice anche al cambio che deve restare basso. ti farei vedere quest’altro grafico che forse è ancora più importante visto a quello che stavi appunto dicendo tu prima ed è in questo caso vado a mettere in relazione il appunto i tassi di interesse in Giappone con i tassi di interesse della degli Stati Uniti, perché qui siamo in quello che diciamo gli esperti chiamerebbero scolasticamente un decapling, una divergenza della politica monetaria. Gli Stati Uniti stanno per tagliare e hanno comunque avviato un percorso, seppure a strappi e con delle pause di taglio dei tassi la linea blu. Il Giappone invece sta rialzando. In passato, avevo calcolato, ci sono stati due momenti importanti di decapling, ovvero tra il 2006 e il 2007 il Giappone alzava, gli Stati Uniti iniziavano a tagliare e nel traco, 89,90 della grande crisi immobiliare bancaria in Giappone. Questo non significa che, diciamo, matematicamente adesso avremo un’altra crisi paragonabile a quella degli anni 90 in Giappone o quella 20078 partita dagli Stati Uniti e poi globale. Però quando queste due banche fanno mosse diverse la storia ci ha insegnato che insomma bisogna fare un po’ un po’ attenzione a livello macro e finanziario. Insomma, sono comunque due aree economiche molto importanti e se si disallineano dal punto di vista della politica monetaria, quindi va a mio avviso, ma chiedo anche a te, eh va attenzionato questo questo momento storico? Ma e allora potevi tranquillamente far vedere il grafico di tutte le banche mondiali. Tutte le banche mondiali, sottolineo tutte, tutte le principali banche mondiali stanno abbassando i tassi. Vabbè, quella europea ormai li ha già abbassati abbastanza, forse non li abbasserà più. forse eh l’unica al mondo delle banche centrali importanti dove centrali importanti intendo Australia, eh Nuova Zelanda, Canada, UK e così via eh le stanno le stanno abbassando e per cui forse si è accorta forse il la Bank of Japan si è accorta che quel divario enorme, cioè tassi negativi, praticamente tassi negativi perché tassi ha avuto anche tassi li vedete tassi di sconto negativi, ma li aveva anche, ricordiamoci che il vero tasso è il tasso di sconto, o meglio il tasso di interesse medio, eh facciamo il tasso di sconto rapporto confrontato con l’inflazione, quindi se i tassi sono all’1% e l’inflazione è al tre c’è un delta di due. Ricordiamoci che bisognerebbe anche tener questo, cioè i tassi reali, però al di là dei tassi reali, cioè si è accorto il Giappone che viveva in un mondo in un mondo a s istante, in un mondo a parte, e il fatto che la banca centrale alzi i tassi è una cosa ovvia, ovvia, naturale, perché se vuoi farlo vederlo tu, senò lo faccio vedere io, il cambio del Giappone sarebbe da far vedere il yen index invece che il dollar index y che secondo me qualche qualcuno lo fa anche, però Se uno va a vedere il grafico eh dollaro yen, cioè è un è un macello, qui è yen dollaro, va bene lo stesso. Sì, vabbè lo stesso. Cioè, questo è un collasso. Questo è un collasso. Cioè il questo yenollo perché con quel grafico lo puoi fare, però in genere si guarda l’altro grafo, ma va benissimo questo, cioè io che ho il classico dollaro yen, giusto per fare due calcoli, giusto per fare due calcoli, dal 2000, dal minimo del 2020, sto parlando del dollaro yen, il dollaro yen era intorno a 100, fa a 156, cioè capite che un una questa è svalutazione rispetto Retto al dollaro lo yen si è svalutato del 50%. E cosa deve fare la banca centrale? Cosa cosa continua a comprare? Si mette lei a comprare yen e a vendere dollari è perdente. Non non riesce a sostenerlo il cambio così. C’ha provato la banca centrale svizzera, sappiamo com’è andata. A un certo punto ho detto, ma ho messo in verde il dollaro yen esattamente spiegare. Perfetto. Cioè è un è un collasso. Un collasso. Non è ancora un collasso perché potrebbe andare peggio. è una situazione critica di perdita di potere d’acquisto del del del Giappone che ricordo il Giappone è un importatore netto ormai da molti anni la bilancia commerciale del Giappone, al di là delle materie prime, bilancia commerciale è positiva, non è negativa, cioè non è, scusate, è negativa, non è positiva come era negli anni parte buona parte degli anni 2000, quindi non si può permettere di avere non si può permettere di avere un end debole perché dovendo importare più di quello che esporta importa inflazione, tant’è che l’inflazione è lì al 3% e non scende e non scende. Quindi la banca centrale e il governo devono far qualcosa. Quindi questo rialzo dei tassi è solo una cosa iniziale che è l’unico modo, non è l’unico, hanno anche altri modi, ma devono alzare i tassi per rendere più appetibile il l’investimento in Yen e in bond giapponesi. La il rialzo del rendimento dei bond è è anche dovuto a questo, al fatto che diventa più appetibile. Perché diventa più appetibile? diventa più anche perché c’è una svalutazione dello y quindi l’idea di fondo è se io alzo i tassi e alzo i rendimenti, considerando che lo yen in questo momento è debole, ci saranno un po’ di gestori stranieri che dicono “Beh, c’è lo yen debole, rialzo i rendimenti, ma sai cos’è? Io due soldi sui bond giapponesi me li metto dall’estero e quindi sostengo il cambio. Sostengo il cambio e sostengo anche il debito. Eh, non ha alternative la banca centrale giapponese. Io lo dicevo da molto tempo, cioè devono scegliere il male minore. Uno dei mali minori è alzare poco alla volta il tasso di sconto e poi ovviamente la politica della banca centrale che è molto più complessa che movimentare solo il tasso di sconto, ma sono in un in un vicolo circolo, non hanno alternative. Cioè se uno poi va a vedere il cambio euro euro yen, il cambio euro yen è sui massimi da 30 anni, no, di più di 30 anni, di 33 anni, bisogna andare al 1993, cioè è una debackle. Il lo yen giapponese è in the debback, è in grossa difficoltà e quindi l’innalzamento dei tassi, come tu stai facendo vedere il che porta siamo al 2% quasi anche simbolico. Sì, ma cioè bisogna andare adesso non so il decennale tedesco deve essere 2,5 vado a memoria. Ecco, secondo me, grosso modo, decennale tedesco 288, ecco, il il decennale giapponese deve andare verso quello verso quello il il rendimento del bond a a più alto rating eh che c’è in Europa, quindi il Bund, quindi deve andare verso 25 28, poi vabbè è dinamico, ma quello deve fare per rendere attrattivo il debito giapponese anche per l’estero. Però ti chiedo anche, diciamo, questa mh nell’equilibrio globale dei mercati finanziari eh un movimento di rialzo dei tassi giapponesi che poi si porterebbe dietro un riapprezzamento eventuale dello y si porterebbe dietro due effetti di cui, diciamo, eh il calcolo è complesso, ma potrebbero appunto stimolare la palla di neve dei mercati, nel senso in questo caso negativo, ovvero uno, appunto, e già sta accadendo e se i giapponesi vendono i titoli che negli ultimi anni hanno comprato fuori casa per provare a estrarre rendimenti più alti rispetto a quelli azzerati, domestici. Se vendono i bond francesi, tedeschi e americani, perlopiù sono queste tre le aree dove hanno diversificato a livello di bond, c’è una pressione di vendita su queste bond di queste aree e in effetti in questo momento insieme al rialzo dei rendimenti dello yen e del e e de titoli giapponesi ci sono c’è un rialzo globale un po’ di tutti le lunghe durate anche in Europa e negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti erano arrivati sotto il 4%, adesso siamo tornati quasi al 4,2%. E primo effetto, quindi diciamo vendite anche su altri bondo globali. Secondo effetto da misurare di un eventuale rialzo dello y la eventuale chiusura forzata o meno di tutte quelle posizioni di carry trade aperte con uno scenario che vedeva yen debole e tassi di indebitamento in quella valuta molto bassi seo addirittura azzerati. Quindi ci sono due effetti da calcolare. Uno la selling pressure sui bond globali di un eventuale rientro degli investitori giapponesi verso i bond domestici finalmente allettanti e due, la chiusura di posizioni di carry trade. Sappiamo che questi questa leva finanziaria globale da 40 anni va avanti e qui è un altro punto grande interrogativo. Quindi questi sono due grandi interrogativi che eh pesano eh diciamo o rischiano di insomma condizionare l’ambiente che in questo momento resta riscon se guardiamo gli utili, i mercati eccetera eccetera. Tu cosa ne pensi di questi due effetti potenziali? Sì, che ovviamente il Giappone deve deve pensare qual è il meno peggio per la per la sua nazione e per la sua economia. Non c’è un qualcosa che vada bene per tutti. Eh, ricordiamoci che costruire costruire una ferrovia e costruire un ponte vuol dire espropriare terreni, cioè fare del bene per alc per la maggioranza della popolazione, ma fare del male per alcuni. Quindi qualcuno subirà delle conseguenze per quello che dicevi tu che è più generale perché non è l’intero del Giappone ma esterno. L’importante che la Banca Centrale giapponese e il Ministero dell’Economia Giapponese comunichi le cose che avvengono non come nel 2024 dell’agosto 2024 in maniera in maniera spiccia, ma le comunicano in maniera molto ampia e facciano dei movimenti dei movimenti di mercato che sono graduali sia su per la questione per la questione dei bond, sia per la questione del carry trade, che ci siano dei movimenti graduali in modo che i mercati internazionali si adeguono con una certa con una certa serenità, cioè che le cose non avvengono in maniera brusca, però certamente è una questione da affrontare. Per me sul carry trade adesso bisogna vedere che che regolamentazione c’è in Svizzera, però secondo me, visto i tassi che ci sono in Svizzera, il carry Trade dovrebbe spostarsi sul franco sul franco svizzero, secondo me, visto i tassi che ci sono, perché il carry trade deve avere anche tassi bassi. Adesso sul Giappone i tassi sono sempre in aumento, quindi al di là al di là della questione dello yen eh c’è anche la questione dei rendimenti che aumenteranno, quindi il carry trade sempre diventa sempre meno meno eh utile da quel punto di vista. Quindi bisogna vedere secondo me se il carry trade si può spostare su una su un altro valuta che secondo me è il franco svizzero. Bisogna sempre vedere la regolamentazione se lo consentono e così via. E quindi e quindi se se il tutto avviene con una certa lentezza gradualmente le cose possono aggiustarsi dove ovviamente qualcuno, qualche piccolo operatore, qualche piccole edge fund, qualche qualche eh società particolarmente qualche piccola società finanziaria sicuramente ne subirà le conseguenze, ma parliamo di conseguenze di piccoli di piccoli operatori, però ce ne saranno. Poi se avviene se avviene come avviene invece nell’agosto 2024 dove ricordo me lo vado a vedere, ve lo vado a vedere anch’io per dirvi il dato giusto, il VIX del Nickei nell’agosto del 2024 arrivò a 85, ripeto, 85, cioè paura folle. Ecco, si spera che non avvengono più queste cose. Penso che la banca centrale giapponese l’abbia capito, che deve comunicare bene, deve deve fare cose con lentezza e poi comunque io non credo in questo momento ci sono 1100 miliardi mi pare di dollari di bond, cioè di investimenti in bond americani che sono aumentati negli ultimi negli ultimi mesi e di giapponesi. non credo che passino che riducano dal 20- 30% in poco tempo. Se lo faranno, intanto non andranno a zero perché non ha senso. Ridurranno del ogni ogni mese del 2-3%. E il mercato lo può assorbire. Questo ricordo, tra l’altro, per la questione del debito americano che tanto poi arriva l’espansione monetaria col nuovo col nuovo col nuovo boss della Fed, quindi il Giappone può vendere tutti i bond americani, se li può comprare tutti la banca centrale americana. Quindi dal punto di vista dello scossone più più più grosso che sono i bond giapponesi, i bond americani di tutto il Giappone, la Banca Centrale americana se li compra tranquillamente tutti. E lo dico non come battuta, lo dico proprio credendoci a quello che sto dicendo. Quindi tu stai dicendo che eh nel 2026 ti aspetti un nuovo quantitative dalla Fed capitanata dal successore di Jeron Powell. Sì. o o diretto o mascherato. Sì, comunque sì, perché in effetti intanto eh da dicembre il quantitative tightening è terminato e quindi quel bilancio che è sceso di oltre quasi 3000 miliardi di dollari dal 2022 ad oggi non scenderà più. E adesso c’è da capire quando e se inizia a risalire, cioè quando e se la Federal torna a essere compratice netta di titoli di stato. E in effetti l’altro grande market del 2026 è proprio questo, chi prenderà il posto di Powell e in che modo cercherà di assecondare Trump. Però questo apre un altro dibattito, cioè l’indipendenza della Federal Reserve. Il mercato, secondo te potrebbe apprezzare più l’effetto dei tagli, come vuole Trump, oppure l’effetto che questi tagli, magari forzati dal punto di vista macro, si porterebbero dietro la perdita di indipendenza della banca centrale più importante al mondo, cioè dei due, quali eh quali conseguenze potrebbe impattare eh sui mercati di più? Se non ci fosse Trump direi che la conseguenza sarebbe negativa, ovviamente di una poca dipendenza dalla Fed, però e Trump ha scointo tutte le regole, cioè capite che negli Stati Uniti c’è unuto un’autocrazia, cioè un governo non è un governo democratico come quelli precedenti, è un governo che va vicino all’autocrazia per come si sta comportando nei confronti degli avversari politici e degli avversari personali. Eh, cioè c’è c’è qualcosa che è completamente fuori dalle regole precedenti. C’è Trump, le regole vengono disattese completamente e anche con con i dazzi, no? Cioè, Trump non è più credibile sui dazzi. Eppure eppure i mercati ha digerito tutto. Hanno digerito anche la questione dazzi dove ha cambiato continuamente le carte in tavola. ha una capacità comunicativa e forse una capacità di potere tra virgolette occulto, non sono un dietrologista e non sono, però ha degli alleati evidentemente talmente forti che eh anche una banca centrale non indipendente con Trump potrebbe funzionare perché ormai su Trump, cioè anche facciamo un altro esempio, cioè hanno avuto il il governo di Biden ha avuto 4 anni, 4 anni per incriminare Trump per quello che è successo a Capitol e non ce l’ha fatta. 4 anni l’hanno avuto, eppure ne è uscito ne è uscito perlomeno non condannato, cioè ha delle delle capacità mostruose, eh ha delle capacità nascoste che sono incred fuori da da dalla norma, quindi credo che si andrà per l’ennesima volta fuori dalla norma, quindi una banca centrale non indipendente, però il mercato ci sarà talmente denaro per tutti che tutti fanno fanno buon viso e cattivo gioco, tutti i principali attori finanziari. Ti dico la mia, la Trump ha individuato molto bene il nemico numero uno, ovvero la Cina, perché siamo in una sorta di impero americano in questo momento storico, osservando quello che accade proprio dal dall’alto di una montagna e dalla dalla potenza che uno sguardo storico ci può dare, se non altro lo dimostra il fatto che le materie prime sono quotate in dollari, per non dire altro. E questo impero americano è sotto, diciamo, una sorta di sfida da parte della della Cina, della quella potenza economica cinese che non è anch’essa, come tu dici in questo momento, come non lo sono gli Stati Uniti, una pura democrazia e quindi è come se per sfidare la Cina dovesse sottrarre in un certo qual modo alcuni principi tipici della democrazia. e, diciamo, andare allo scontro duro, quasi autarchia contro autarchia, insomma, mettersi a livello della stessa Cina per cercare di di far sì che l’impero americano prosperi e non vada, diciamo, eh non venga minato dalla quello che in prospettiva, guardando molti dati macro eccetera eccetera, sembra essere l’avanzata, insomma, eh della Cina. Questo con uno sguardo molto allargato, ovviamente storico eccetera eccetera. Tornando però al Giappone, il Giappone come si inserisce in tutto questo? Cioè, in questo momento, come dicevi tu, cioè è l’unica banca centrale che sta alzando i tassi, così come era l’unica che le abbassava o non li alzava, quando dopo il Covid tutti quanti hanno dovuto contrastare l’inflazione a suon rialzi violentissimi dei tassi sfociati poi nel be market che abbiamo vissuto nel 2022. Quindi la banca centrale giapponese fa sempre il contrario negli ultimi anni di quello che fanno le altre e questo giro della storia fare il contrario significa alzare i tassi e andare, diciamo, a eh smuovere degli asset finanziari che potenzialmente potrebbero stimolare vendite. Tu pensi che, appunto, detto detto questo, le obbligazioni a lunga scadenza siano il vero, diciamo, la il vero l’asset di rischio in questo momento sui mercati? Beh, dai movimenti di rendimenti sembra di sì, perché sono dai 10 anni in su che ci sono le le fluttuazioni le fluttuazioni maggiori eh di di variazione eh non su tutte, perché adesso, per esempio, ho davanti davanti a me eh quello del governo americano. Eh, se se si va a a un anno, sì, diciamo le scadenze, sì, diciamo sopra i 10 anni sono quelle che hanno avuto il il rialzo il rialzo maggiore, cioè la curva ha preso una pendenza una pendenza migliore, cioè sono quelle più quelle più come il trentennale giapponese sono quelle a scadenza o dai 10 anni in su che sono quelle che hanno hanno più subito questo effetto e tra l’altro a proposito di effetti Il Giappone per attirare un po’ di capitali non solo deve abbassare i i tassi, ma c’è anche la questione dei credit de full swap perché in questo momento secondo me ci potrà ci potrà essere un downgrade, è un a più eh il rating del debito del Giappone, però c ho davanti proprio la la tabella senza farla vedere, eh la variazione la variazione del CDS I credit for swap sono dei sono degli swap che servono per coprire il rischio default di un paese. Ebbene, a fronte a fronte di una variazione più o meno negativa, cioè sono scesi di tutte le principali nazioni, Germania, Svizzera, Olanda, Australia, Finlandia, Belgio, Portogallo, UK e così via, l’unico al mondo delle principali economie eh che ha avuto un rialzo nell’ultimo mese dei CDS è il Giappone che ha avuto un aumento del 28% del del costo per per ehm per coprire il rischio il rischio default. Quindi il governo giapponese vuole stimolare acquisti del suo debito e deve comunque chiedere per forza dare rendimenti maggiori e perché anche i default lo chiedono, lo chiedono perché costano sempre di più, cioè il debito giapponese, cioè che è incredibile, no? quando era basso, non il debito, quando i rendimenti erano bassi aveva il CDS sotto controllo. Adesso che i rendimenti aumentano, aumentano e quindi ci diventano più attrattivi, i CDS aumentano. Sembra ah, mi ero dimenticato di dire, scusate, il debito pubblico rispetto al PIL del Giappone sta leggermente diminuendo, cosa che è il desiderata di tutti, difatti è circa è sceso di qualche punto percentuale. Quindi il debito in termini di PIL scende, il i rendimenti dei bond dei bond giapponesi salgono, quindi diventano più attrattivi, ma i CDS aumentano. Quindi capite che c’è c’è qualcosa proprio di di strutturale che il mercato crede che c ci sia qualcosa di di malsano strutturale all’interno del del sistema Giappone che ripeto sia il banchiere centrale con nella riunione del 19 sia al Ministero dell’Economia sia al nuovo primo ministro devono cercare di tranquillizzare i mercati interni ed esterni perché ci sono tanti segnali. il VIX, il VIX il Giappone e il credito del for su WOP sul Giappone che ci dicono che c’è una tensione in continua crescita sull’area su quel su quell’area geografica. Quindi guardare anche i CDS, non soltanto di Oracle, che sono tra i più gettonati in questo momento a livello corporate per capire il tema del forte indebitamento e del cash flow bruciato per l’intelligenza artificiale, ma a livello governativo i CDS del Giappone tornano da attenzionare, insomma, perché poi ci sono dei momenti in cui eh guardando semplicemente le le azioni, l’azionario, eh si rischia di non avere il polso della vera percezione del rischio, perché diciamolo questo a livello sempre di educazione finanziaria, le classi di investimento hanno dei livelli di sopportazione del rischio o di avvisa di eventuali iceberg all’orizzonte diversi, cioè sappiamo che i bondo, hanno un determinato cannocchiale che vedono prima delle azioni il pericolo di una recessione macroeconomica. Anche i CDS in questo momento sono da attenzionare perché anche essi vedono come i bond, se non addirittura prima delle tensioni che magari se uno osserva soltanto un indice azionario, magari una fase molto speculativa dominata dai animal spirits eccetera eccetera, rischia di non di non vedere, insomma. Quindi facciamo attenzione a vedere anche i vari i vari strumenti finanziari che hanno capacità di avvertimento di canarini nella miniera un po’ diverse. Anche tu condividi questo aspetto? Assolutamente. Tra l’altro adesso vi do anche un numero. Vi do un numero perché ho un grafico della storia del CDS. Se il Default Swop adesso è intorno a 25. Ecco, una soglia psicologica importante del del CDS, quello più conosciuto e quello da 5 anni, è 30. se incomincia a andare sopra 30, che sono dei picchi che sono stati già raggiunti negli ultimi anni, dei picchi momentane e allora allora incomincia il problema a diventare serio. diciamo che fino a quando pu può salire fino a 30, ma non debordare, quindi governato in qualche modo dall’economia, dal dall’economia e dall banca centrale. è un rialzo che è sopportabile e sennò sennò le tensioni possono possono incrementarsi parecchio, giusto per dare anche sempre un valore un valore numerico nel nel sappiamo che i default swap sono aumentati fortemente per la questione Covid, quindi marzo picco del marzo 2020. Ecco il picco del CDS sul Giappone del marzo 2020 è 4476 facciamo 45. Quindi l’ulteriore soglia è 45, cioè se vediamo The Force war del Giappone andare prima sopra 30, poi salire, andare sopra 45 e qui diventa un rischio paese che diventa molto grosso. Sappiamo che comunque è un alleato, un fortissimo alleato, è la porta aerei americana davanti alla Cina, il Giappone, ricordiamocelo, Giappone che sta aumentando la spesa la spesa militare ormai da circa 10 anni. Sono 10 anni che col consenso degli Stati Uniti, perché avevano delle forti limitazioni, stanno aumentando le spese in armamenti e la motivazione è la pressione nei confronti della Cina. Quindi, al di là del fatto che il Giappone possa avere una difficoltà soprattutto iniziare dai bond, non dal sistema azionario, che è un è un è un rifugio, cioè magari ne parliamo dopo, però eh il il comunque se ci sarà un un rischio paese sul Giappone interverranno gli Stati Uniti. Su questo ho pochi dubbi perché non si possono permettere una grossa crisi economico finanziaria magari se la possa permettere una parziale crisi, ma economica no, non è non gli Stati Uniti non se la possono permettere perché il Giappone deve rimanere costantemente al e aumentare i suoi investimenti sulla parte militare per in funzione anticina. Quindi ecco, sappiamo che eh ci sarà comunque non sappiamo se, quando, come, perché, comunque un eventuale intervento degli Stati Uniti, se ci sarà bisogno. Ecco, ricordiamoci questo. Questo è un momento molto importante che tu poni nella discussione perché siamo in un’era che alcuni definiscono di passaggio da dominanza fiscale a dominanza geopolitica. In ogni caso la parte geopolitica è diventata sempre più pregnante anche a livello delle scelte di investimento. Basti guardare i movimenti di alcune materie prime eh perché appunto e stiamo vivendo comunque questo scontro o prescontro tra Stati Uniti e Cina. Del resto, anche la scelta degli Stati Uniti di abbandonare, come dire, la protezione verso noi europei, costringendosi a un riarmo e figlia anche di questo, cioè gli Stati Uniti devono focalizzarsi, non devono distrarsi e vogliono concentrarsi sul loro nemico numero uno, l’Indocina in questo momento, quell’area lì. E quindi hanno detto anche a noi europei e fatevi il vostro esercito, non possiamo sostenervi in questo momento storico come in passato, perché siamo totalmente focalizzati su altro e quindi il Giappone in chiave di alleanza americana, in chiave appunto di questa sfida sempre più vicina o comunque più contemporanea di quanto magari dal da qui dall’Europa ci sembri lontana, eh insomma è un elemento importante anche che dobbiamo di cui dobbiamo parlare quando parliamo di Giappone, l’alleanza con gli Stati Uniti. Però tu, se non vado erratto, intuendo quello che dici in un ipotetico portafoglio 2026 e anzi ti invito a una challenge che sto per darvi a cui sto per che sto per organizzare tra voi investitori, trader, insomma, di lungo corso per il 2006 a pensare a un portafoglio, diciamo, che possa ben performare in questo in questo mercato. Comunque nel 2026 forse il Nickei non non sare non sarebbe tra i tuoi favoriti, insomma, eh. Oppure mi puoi sorprendere e mi puoi dire sì, è tra i primi cinque che No, sicuramente il Nick No, considerando anche il rischio cambio. considerando anche il rischio cambio, che potrebbe essere anche un’opportunità eh ovviamente la questione del cambio, però se dovessi scegliere Allora, ricordiamoci intanto che il Nick sta salendo e è uno dei motivi è che eh probabilmente un po’ un certo numero di investitori giapponesi con l’inflazione che non scende si e e col debito col debito pubblico sempre molto forte. Se io ritengo che uno dei motivi di rialzo è che hanno diversificato un po’ di più, cioè hanno ridotto le quote in bond che continuano a salire come rendimento e l’hanno spostato più sull’azionario, che è un modo per difendersi dall’inflazione. ricordiamoci che un un indice azionario comunque più o meno deve deve rivalutarsi come l’inflazione e come il PIL, o meglio si deve si deve si deve ehm riprezzare come il PIL il PIL nominale. Eh quindi tenendo conto dell’inflazione. Detto questo, quindi secondo me il rialzo è anche dovuto a questo, cioè che un po’ di investitori giapponesi hanno paura dei bond che continuano a a scendere di prezzo, a salire di rendimento e hanno diversificato un po’ di più sull’azionario. Se dovessi scegliere tra i due, cioè tra bond e azioni e azioni ehm giapponesi, sicuramente sceglierei i bond dovessi scegliere. ci ragionerei un po’, però se vedo qualche qualche rendimento mh magari non sul trentennale, ma sul decennale che arriva al 3% potrebbe essere anche un un investimento magari non da da challenge, ma lo dico proprio come investitore, tenendo conto anche che a quel punto il cambio potrebbe anche avere un ritorno per un un non rafforzamento del del dello yen, ma un minore indebolimento dello lo yen, ecco, grazie anche al fatto di rendimenti di rendimenti interessanti dei bond, ecco, quello potrebbe essere nel 2026, non dal da gennaio, ma in qualche momento del 2026, cioè visto un rendimento elevato e una stabilità finanziaria raggiunta, potrebbe essere un investimento interessante quello sui bond a media lunga scadenza giapponese. Sì. Quindi, praticamente, oltre a tutti gli investitori domestici che stanno pensando di comprare i rispettivi titoli domestici, c’è anche Sartorelli che sta pensando di comprare i bond giapponesi se raggiungeranno la soia del 3% come che potrebbe essere un tetto massimo. Sì, parlo del decennale, ovviamente, non del trentennale, perché il trentennale già siamo lì. anche perché a quel punto difficilmente, diciamo, il cambio potrebbe continuare a svalutarsi nei confronti del dollaro perché sarebbe comunque richiesto, se non altro per comprare questi bond e quindi tu fai questo ragionamento quasi da contrarian, quindi altri 100 punti base e poi diciamo il rendimento giapponese al 3% non lo escluderesti non in una challenge quella poi ti esprimerai fra un po’ quando organizzerò questa challenge fra un po’, ma comunque come investitore in generale e quindi questo però fa ci fa capire che il rischio Giappone eh diciamo sui mercati lo vedi magari nel momento in cui si potrebbe arrivare dal 2 al 3% di rendimento e poi dopo assestarsi, insomma, però se dovesse arrivare dal 2 al 3% quei 100 punti base si porterebbero dietro magari tensioni anche sugli altri mercati, sulle altre classi di investimento, soprattutto se fosse un movimento un po’ rapido, che ne pensi? Ecco, se fosse rapido una stare alla larga, se invece fosse un movimento graduale a puntare verso il 3% e che lo date tutte le motivazioni per cui questo movimento poi può essere positivo per il sistema Giappone, ovviamente è negativo per il costo del debito e però non puoi avere un qualcosa che funziona per tutto, cioè qual il Giappone deve scegliere il minore dei mali tenendo conto di tutti i fattori e il minore dei mali è che i rendimenti salgono ancora un po’ non del trentennale, ricordo il trentennale rende il 34 in questo momento, cioè già il trentennale, ma la curva di rendimenti, soprattutto della scadenze più vicine che si alzi un po’ e diventi attrattiva. Certamente se la cosa avverrà in modo violento e quindi con tante tensioni e paura, me ne starò sicuramente alla larga. Prima voglio vedere un assestamento, voglio vedere o o per esempio due parole fatte dal Ministero dell’Economia americano da Trump dice qualsiasi problema abbia il Giappone interveniamo, noi lo aiutiamo e allora mi sento tranquillo. Ecco, però se ci sono movimenti improvvisi, eh non è da me, non è non è che non è da me non operare come trader lo faccio, ma non su uno una struttura come quella dei bond giapponesi, se ci sono movimenti improvvisi, diventa troppo rischioso perché quando la paura, sappiamo che la paura ha questo grande difetto è così, in certi momenti può autoalimentarsi in maniera rapidissima, cioè come famos i famosi picchi di volatilità Cioè si autoalimenta in maniera irrazionale e non sai mai qual è il punto finale, cioè può può continuare a alimentarsi non in maniera indefinita, ma in maniera strutturalmente forte e quindi è difficile da da governare, è difficile da da operare quando la volatilità continua a alimentarsi ehm per fenomeni per fenomeni irrazionali. Ecco, questo grafico del trentennale, ma sarebbe lo stesso sul decennale, cioè secondo te Elliot cosa direbbe di fronte a questo? Questo è il rendimento dei titoli giapponesi passati dallo 0 al 3,5% quasi nel giro di di qualche anno, ma soprattutto un’accelerazione violentissima da aprile ad oggi, 100 punti più di 100 punti base per il Giappone che insomma è stato sempre a tassi azzerati e in pochi mesi e è qualcosa che non si è mai visto nella storia, tanto che siamo ai massimi storici sul trentennale. Eh, allora alla Elliot direi che siamo in onda 5. Il problema è quale pezzo di onda 5. Siamo sulla 3 di5, sulla 5 di5 siamo. Se se uno vede che se può fare il conteggio partendo da zero in basso c’è onda un onda du se tu vuoi vedere con la freccia onda uno si capisce subito qual è il primo rialzo. Eccolo lì. Primo rialzo e onda uno. No, più a sinistra. Ecco, quello onda 1, onda 2, quella probabilmente onda 3, onda 4 e adesso è un’onda 5 estesa che vai a sapere qual è. Lo sai sempre dopo quando finisce l’onda di Elliot, però certamente alla Elliot è un impulso rialzista molto forte. Ricordo che è dovuto da da due fattori principali. uno, la banca centrale giapponese che non ne compra più più di tanto perché non vuole impelagarsi in un debito così di lungo periodo e così alto e fa bene. due ci sono. Ricordo che rendimento che sale vuol dire prezzo che scende, prezzo che scende vuol dire che c’è gente che vende, cioè vuol dire che ci sono degli operatori finanziari che non vogliono stare in un in un debito così di lungo periodo perché se il rischio paese aumenta questo non va al 38, va al 4, al 4 e me al 5 e con l’assa di prezzo. Quindi ci sono anche poi c’è anche il rischio inflazione. Se continui a stampare a stampare per stimolare Esattamente. Quindi preferiscono stare su scadenze più brevi. Difatti sulle scadenze più brevi, se uno va a vedere scadenze fino a 12 mesi, il rialzo dei rendimenti è stato tenendo conto delle proporzioni, decisamente più basso. Quindi vendono il lungo periodo per andare sul medio breve gli operatori finanziari, quindi finanziano sempre il debito, però dicono: “Cara banca centrale giapponese, fammi e scusate, caro governo giapponese, fai un debito più a breve scadenza perché quello te lo compro, quello il trentennale a sti a sti rendimenti io non te lo compro”. Quindi vedi un po’ te. Diciamo che quest’anno non abbiamo avuto l’alt season nel mondo crypto, ma abbiamo avuto un’alt season nel mondo dei bond, dei rendimenti giapponesi, perché sembra davvero il grafico di una alternative coin, come dire, come pendenza parabolica. E e però il motivo per cui ne stiamo chiacchierando perché proprio è incredibile vedere quanto i bond poi possano avere delle escursioni violente a rialzo sui rendimenti o ribasso sui prezzi, eh diciamo sconfessando il luogo comune che siano sempre e comunque dei beni sicuri, almeno sono sicuri nel momento in cui viene restituito il debito a scadenza, ma se eh vengono comprati nel momento sbagliato il prezzo crolla nel frattempo e poi sì, fra 30 anni sicuramente verrà rimborsato questo bondo, ma insomma a quale prezzo eccetera eccetera. Se vuoi far vedere il il 10 anni così così vediamo che non è tutto così drammatico. Se vuoi f vedere il 10 anni questo è il 10 anni giapponese, cioè è anche lui effettivamente no i massimi storici ma i massimi 2006. in proporzione è salito con un’onda impulsiva anche questo, eh però ecco eh eh non è su livelli di massimi degli ultimi 20 anni, ecco, però ci può andare perché io non dico, ripeto, se non dico che va al 3% però come mia idea dovrebbe tendere, per essere attrattivo deve tendere a rendimenti dei del dei del bound tedesco, quindi 25 27 28 quello che è. Quindi notizia delle notizie piuttosto che guardare lo spread BTP Bund che ormai insomma è sceso a 70 punti, insomma non è non fa più notizia. Per il 2026 guardiamo lo spread tra bond giapponesi e Bund. il nuovo spread da guardare sul mercato obbligazionario, insomma. Sì, perché la Banca Centrale Europea ormai sui tassi è arrivata, quindi probabilmente ci non ci è meno probabile ci saranno scossoni su quei rendimenti. Sì, ci possono essere scossoni sul la questione del paese e su alcune alcune politiche di acquisto della Banca Centrale Europea, ma non ci sono grossi scossoni. Quindi, essendo un valore stabile e di rating elevato e rating elevato e diventa quello il benchmark su cui misurare su cui misurare anche il debito giapponese. Invece quell’americano, avendo più più tagli potenziali davanti a sé, avendo un nuovo banchiere centrale e quindi avendo più volatilità potenzialmente potenzialmente in essere diventa un benchmark meno importante, invece diventa più importante quello del Bund. Ecco, ecco, l’ho costruito in reale. Siamo a 92 punti base di vantaggio, tra virgolette, per il Bund, però vedete che si sta restringendo, come diceva Eugenio, e secondo la tua, diciamo, view potrebbe continuare questa linea blu a restringersi perché potrebbe avvicinarsi più il rendimento giapponese a quello tedesco come tendenza di fondo. Tra l’altro è una tendenza che va avanti, è partita proprio nel 2023, quindi insomma quando poi è partito questo movimento più violento di rialzo dei tassi eh giapponesi anche per il decapling tra le banche centrali, l’una che taglia o ha smesso di alzare, l’altra che invece sta ancora alzando eh diciamo contro la sua la sua attitudine storica degli ultimi 40 anni. Ultima domanda che è una domanda delle domande. Qui sostanzialmente abbiamo Eugenio, siamo passati dalla dominanza monetaria, cioè dal 2008, si è scoperto che andando a fare quantitativing eh le banche centrali hanno evitato grandi crisi economiche e in più tutto sommato non hanno creato inflazione importante nell’economia reale, ma l’hanno creata nei mercati finanziari. E poi dopo il Covid mh diciamo si è scoperto che però non si poteva più esagerare da questo punto di vista e la staffetta è passata ai governi, quindi siamo passati dal quantitative monetario al quantitative fiscale e quindi le banche hanno smesso di comprare titoli di stato, ma i governi hanno cominciato a emetterne eh molti di più per finanziare e per evitare le recessioni eccetera eccetera. Quindi sono due forme di droghe. Ehm, adesso siamo in una fase in cui eh forse nel 2026 si apre con la Fed che, come tu dicevi, potrebbe tornare a fare la prima droga, la droga monetaria, ma Trump certamente non disdegnerà di utilizzare anche per motivi elettorali la seconda. Si parla già di 1800 miliardi di nuovo deficit da finanziare, eccetera eccetera. Questo deficit che prima negli Stati Uniti era al 2,8% del PIL nella media dal PIL 950, adesso negli ultimi anni è stabilmente sopra il 6% del PIL. Quindi è difficile tornare indietro quando cominci a usare questi queste sostanze stupefacenti dell’economia nell’economia. Quando se ne uscirà da questa da questa cosa, secondo te, cioè queste due droghe prima o poi arriveranno a un punto di non ritorno? Ce ne sarebbe una terza, soprattutto per gli Stati Uniti, la dereulation, che è legata al fatto che ci sono meno vengono richieste meno controlli ehm meno sottostante a garanzia del dei prestiti e quindi si si riesce a prestare più facilmente denaro perché le garanzie sono molto più basse. Questo è soprattutto negli Stati Uniti e lo si vede con la crescita della massa monetaria M2, cioè la banca centrale c’è il balance sheet che diminuisce, la M2 degli Stati Uniti aumenta, ricordiamoci che l’M2 comunque aumenta anche per effetto del PIL perché deve comunque seguire il PIL, ma eh parte della crescita è anche dovuta al fatto che eh c’è una una quantità di prestito di denaro eh non dico fuori controllo, ma sicuramente che se se ci fosse qualche altra governo potrebbe dire che che che è preoccupante col governo Trump non è preoccupante perché è quello che vuole proprio questo governo, cioè denaro che circola molto più facilmente perché poi questo dicono, dice che crea comunque un aumento del PIL, il maggiore ricchezza è parzialmente vero, bisogna sempre vedere poi tra gli effetti positivi negativi bilanciarli. Quindi, detto detto questo, detto questo, eh la situazione purtroppo ha delle analogie con quello che è successo nel 2007 e nel 2008, quindi non dico il cigno nero, non nel 2026, ma un cigno grigio sul mondo del debito, secondo me, non sarà debito del governativo, ma sarà qualche debito eh corporate, cioè qualche banca e qualche qualche società, qualche società normale che ha un debito a basso rating lo non non lo non riesce a ripagarlo. Le banche che gliel’hanno concesso vanno in difficoltà, più o meno quello che è successo con la Leman Brothers e quindi credo che possa esserci non un cigo nero, non nel 2026. Ripeto, prima bisogna dargli il tempo alla banca, al banchiere centrale di Trump che faccia queste politiche. le cose si aggiusteranno con una una piccola media, mettiamola Lean Brothers, che partirà sempre dal mondo obbligazionario. Potrebbe essere 2027-202 chebbe più cigno nero e cigno grigio, però secondo me accadrà perché perché siamo su una china non dico pericolosa, ma cioè sostanzialmente se l’America fa così gli vanno dietro tutti gli altri. Ecco, cioè il fatto del denaro facile anche l’Europa eh se seppure rilento gli andrà dietro e questo poi crea delle delle degli eccessi che poi rientrano ma fa parte della natura umana e sennò non esisterebbero i cicli economici. Cioè il ciclo economico esiste perché c’è la natura umana è ciclica, cioè si spinge, si spinge, ci si spinge troppo, non si riesce a governare questa spinta troppo elevata e quindi si decresce. L’importante è che si impari ogni volta, ogni volta sia dalla spinta rialzista sia dalla decrescita, si impari per governarla meglio, sia l’eccesso della spinta rialzista sia la la spinta ribassista che si che si impari ogni volta. Quindi ci stai dicendo che il cigno arancione, ovvero Trump per la sua capignatura, innescherà prima o poi un cigno nero che non possiamo prevedere quando sarà, altrimenti non si chiamerebbe nero, ma sarebbe quantomeno grigio. Sì, magari grigio scuro sarà, magari non nero grigio scuro, però un qualcosa che è è un po’ sullo scuro arriverà, secondo me è più probabile, ma lo anche a livello statistico ogni tot anni ce n’è uno che arriva. Insomma, Geno, ti ringrazio perché in questa chiacchierata abbiamo cercato di spiegare un po’ quello che sta accadendo al Giappone, anche determinate soie da attenzionare, lato CDS, ci hai detto che la soia oltre i 30 punti di base di CDS è una soia che in passato è stata, diciamo, importante per come spartia acque da tra una semplice febbriciattola o qualcosa più consistente. il VIX che è a 28 rispetto ai venti del Nasdaq, il VIX niponico è comunque un altro termometro da osservare, così come lo spread tra titoli tedeschi e titoli giapponesi diventa uno degli asset da osservare, proprio per capire questo movimento di divergenza delle banche centrali, però tirando un po’ le righe non ti aspetti eh, per quanto riguarda il 2026 una uno tsunami clamoroso che avvenga dal Giappone, ma una un movimento comunque controllato di cioè si cercherà di gestire questa fase senza evitare grossi rotture e grossi impatti palla di neve sui mercati finanziari, considerato tutto quello che abbiamo detto, le implicazioni dello y carry trade e e e quant’altro, insomma. Sì, ecco, so il carry trade secondo me dovrà mutare dovrà mutare cambiare natura il carry trade e vedremo. Chiaramente il carry trade porta anche lui un modo per portare liquidità, quindi il carry trade che cambia che non fa più leva sull’end ma ormai si va in quella direzione, potrebbe portare da quel punto di vista, dal punto del carry trade, una minor liquidità che deve essere compensata poi una minore liquidità sui mercati finanziari che deve essere compensata poi in in qualche altro modo. Quindi ci possono essere dei momenti di difficoltà sul mondo finanziario, ma che secondo me sono classiche correzioni che possono essere sui bond, che possono essere sulle azioni, che possono essere su alcune su alcune materie prime, in particolare oro e argento e così via. Eh, sono comunque situazioni che che possono essere governate e regolate facilmente. Eh, il la vera il vero problema, cioè l’eccesso di liquidità che porta ad azzardi morali, secondo me, appunto, sarà negli anni successivi, non nell’anno prossimo. Bene, Eugenio, ti ringrazio. A questo punto ti invito a lavorare a pensare ai cinque alle cinque classi di investimento da selezionare per una challenge 2026 del portafoglio per il 2026, così prima della fine dell’anno andiamo a svelare questa tua view appunto coraborata da cinque strumenti finanziari. Un caro saluto, alla prossima. Ciao Vito, buona giornata a tutti.
I principali market mover per il prossimo anno potrebbero essere il Giappone (con la banca centrale restrittiva) e la Fed (pronta a tagli ma a rischio di perdere indipendenza). Social chiacchierata con Eugenio Sartorelli
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SCENARI MACRO
1) I principi per affrontare il nuovo ordine mondiale. Dal trionfo alla caduta delle nazioni di Ray Dalio – https://tinyurl.com/mpeywyzu
2) The alchemy of finance di George Soros – https://tinyurl.com/nh99w85n
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ANALISI FONDAMENTALE
1) L’investitore intellingente di Benjamin Graham – https://tinyurl.com/2s9j53wj
2) Analisi fondamentale di Antonello Mascio – https://tinyurl.com/2w4pkr7b
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3) The Psicology of money: Timeless lesson on wealth, greed and happiness di Morgan Housel – https://tinyurl.com/4cds5bxr
4) Un milione di euro per mia figlia di Pietro Di Lorenzo – https://tinyurl.com/2p98hm8a
ANALISI TECNICA
5) Analisi tecnica dei mercati finanziari di John Murphy – https://tinyurl.com/5n6bc32x
6) La nuova scienza dell’analisi tecnica di Thomas Demark – https://tinyurl.com/374htcrz
ANALISI INTERMARKET
7) Intermarket Analysis: Profiting from Global Market Relationships di John Murphy – https://tinyurl.com/2825u2tb
8) Intermarket Analysis and Investing: Integrating Economic, Fundamental, and Technical Trends di Michael Gayed – https://tinyurl.com/3pueezrh
9) La ruota dei mercati finanziari (Investire con l’analisi intermarket, tecnica e fondamentale) di Forni Andrea e Malandra Massimiliano – https://tinyurl.com/w9m9excx
OPZIONI FINANZIARIE
10) Manuale del trading in opzioni di George Fontanills – https://tinyurl.com/2v24etap
14 Comments
Eugenio Sartorelli assomiglia molto a Eugenio Benetazzo…hanno pure lo stesso nome
grazie come sempre per le analisi.
grazie. vito Los ed eugenio sartorelli. due certezze di educazione finanziaria
Pochi ricordano che quando la Fed e la BOI divergono così, ci sono state conseguenze rilevanti. Ottima idea parlarne e in modo così professionale e accurato. Complimenti
Sartorelli…N1 con Te coppia ECCEZIONALE….🎉🎉purtroppo questa volta non sono D'ACCORDO con VOI…dopo 25 anni di REGALI anche dalla BoJ arriverà un RESET…per un ritorno DRAMMATICO ALLA REALTÀ…
Lo vogliamo sempre con noi;)!!!!!
Prudenza estrema
Spettacolo la pendola ahahahhh adoro
Due ottimi analisti, contenuti di alto livello.
Non capisco questa avversione di per i bond lunghi; se il ptf e gonfio di azioni i Bond lunghi AA ci possono stare e dire che i tassi andranno più in alto da qui in avanti vuol dire saper leggere la sfera di cristallo.
È sempre un piacere ascoltare l'ing. Sartorelli.
Vito ed Eugenio, il magnifico dream team sempre acuto ed esperto. Complimenti ad entrambi, come sempre 👏👏👏
Sempre livelli altissimi. Grazie
✊ Ho lavorato con molti cosiddetti "esperti", ma nessuno ha spiegato le cose in modo così chiaro e semplice come fa Dario. ✊ Suddivide tutto in passaggi facili da seguire, eliminando confusione e sensazioni opprimenti. Ho iniziato con cautela, procedendo lentamente, ma i progressi sono arrivati più velocemente del previsto. 😊
C era qualcuno qua che sosteneva dollaro yen a 200😂😂 curioso vedere questo cambio di posizione