L’inflazione no!

Incredibile ma vero, i salari in Italia sono ancora più bassi rispetto a 16 anni fa: i salari reali sono crollati dell’8,7% rispetto al 2008…

Secondo il nuovo Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), l’Italia è il Paese del G20 con la peggiore dinamica salariale nel lungo periodo:

🇮🇹 Italia: -8,7%
🇯🇵 Giappone: -6,3%
🇪🇸 Spagna: -4,5%
🇬🇧 Regno Unito: -2,5%

Certo, ultimamente ci sono stati dei segnali positivi: i nostri salari reali nel 2024 sono aumentati del 2,3%, ma questo non è bastato a compensare il crollo registrato nel biennio 2022-2023 (-3,3% e -3,2%) causato dall’impennata dell’inflazione.

E chi ha pagato il prezzo più alto?
I lavoratori a basso reddito, che spendono la maggior parte del loro stipendio in beni di prima necessità come cibo, alloggio ed energia.

E non è tutto…
In Italia:

🔻 I salari reali sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008
🪙 Le retribuzioni orarie reali però hanno subito una perdita del 5%, con conseguente calo del potere d’acquisto
👩‍💼 Il divario salariale di genere è al 9,3% (uno dei più bassi in UE)
🌍 I lavoratori migranti guadagnano il 26,3% in meno rispetto ai lavoratori italiani

Insomma, una situazione tutt’altro che rosea.
Per questo, il rapporto suggerisce anche alcune strategie per invertire la rotta verso cui sta andando il nostro Paese:

🤝 Una riforma della contrattazione collettiva che leghi maggiormente i salari alla produttività
🚀 Investimenti in innovazione e digitalizzazione per aumentare la produttività
🎓 Politiche di formazione e riqualificazione
⚖️ Politiche a sostegno dell’equità e della non discriminazione

Il problema dei salari in Italia non è solo una questione economica, ma anche sociale:
senza una crescita del potere d’acquisto delle famiglie, sarà difficile immaginare una ripresa solida e duratura dell’economia italiana.

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