IL DEBITO GIAPPONESE E’ UNA BOMBA A OROLOGERIA

Un importante analista finanziario di Wall Street avverte: “Se i tassi di interesse dei titoli di stato giapponesi crescono, rischiamo l’apocalisse sui mercati finanziari”. Un autentico armageddon, come direbbero in inglese. In questo video approfondiamo proprio questo tema, quindi che cosa sta succedendo ai titoli di stato giapponesi? Perché questo è qualcosa di anticipatorio di fenomeni che potrebbero succedere ai titoli di stato americani? E infine, perché i problemi del Giappone e degli Stati Uniti possono essere riassunti all’interno della grande bolla globale del debito sovrano. Ma andiamo con ordine. Quando si parla di debito pubblico leggiamo commenti tipo questo: “Il debito ce l’hanno tutti gli stati. Ignorante! Dal Giappone agli USA, informati”. Ed effettivamente è indiscutibile che il Giappone abbia un debito pubblico mostruoso da anni. ha toccato picchi del 260% si è rapportato al valore dell’economia, al prodotto interno a lordo, in un contesto in cui la banca centrale giapponese ha sempre comprato di tutto, in altre parole ha sostenuto l’amministrazione giapponese comprando debito pubblico americano e al momento la banca centrale giapponese detiene il 52% del valore di tutti i titoli di stato giapponesi, quindi è il famoso compratore di ultima istanza. Per anni questo ha funzionato. Il Giappone continuava a far crescere il suo debito pubblico. La banca centrale giapponese lo comprava in buona parte. Il resto veniva venduto e messo sui mercati. L’inflazione tutto sommato era sotto controllo. Il mercato del debito sovrano, quindi dei titoli di stato, reggeva e questa situazione per molti è stata appunto la conferma che l’alto livello di indebitamento di uno Stato alla fine è sostenibile. In molti quando parlavamo del debito pubblico dell’Italia ad esempio dicevano “Ma lo vedi il Giappone? ce la fanno anche se hanno un debito pubblico al 260%. Ma qualcosa sta succedendo e questo incantesimo finanziario sembra che si stia rompendo perché ci sono dei movimenti molto strani sui titoli di stato. In altre parole, il valore dello yen sta precipitando. Io amo comprare le cose a sconto e quest’anno sono andato in vacanze in Giappone tra aprile e maggio e lo yen valeva niente, andava a cena fuori spendendo meno di quanto spenda a Modena proprio per il deprezzamento dello y chiusa la parentesi vacanziera. Quindi lo yen si sta deprezzando e i rendimenti dei titoli di stato invece stanno aumentando più o meno su tutta la curva, quindi per scadenze differenti, il decennale, il ventennale, ma anche il trentennale. E se i rendimenti stanno crescendo per questi titoli di stato, vuol dire che i capitali stanno uscendo da questa classe di investimento, quindi il valore delle obbligazioni scende, il prezzo scende, il rendimento sale. Quello che stiamo osservando è un problema solo del Giappone. In realtà l’abbiamo commentato in varie occasioni su questo canale. Se è la prima volta che ne senti parlare perché non sei iscritto? Quindi iscriviti al canale, attiva la campanella per non perderti ulteriori aggiornamenti, ma anche gli Stati Uniti stanno vivendo una situazione simile. In generale. Quello che notiamo da questo interessantissimo studio del Fondo Monetario Internazionale è che le principali economie che hanno alto tasso di indebitamento sono le stesse economie che stanno facendo crescere più velocemente il loro debito. Tipicamente sono economie sviluppate che per sostenere anche dei welfare importanti o per continuare a stimolare la crescita, ad esempio gli Stati Uniti che con il Big Beautiful Bill hanno ridotto drasticamente anche le tasse per sostenere la crescita economica, l’hanno fatto a deficit e quindi vedono una crescita del debito in un contesto in cui hanno già tanto debito. E ognuno di questi pallini, appunto, in quest’area rossa contraddistinta da debito pubblico crescente ed elevata crescita del debito pubblico, queste 59 economie rappresentano l’80% del prodotto interno all’ordo mondiale. Quindi vuol dire che le economie sviluppate si fondano sul debito e per mantenere il loro vantaggio competitivo e per continuare a rimanere sviluppate continuano a fare nuovo debito a ritmi superiori di altre economie emergenti e anche più conservative dal punto di vista della gestione del debito pubblico. Perché aumenta il debito? Beh, chiaramente perché queste economie stanno portando avanti politiche ad alto livello di deficit. Deit vuol dire quando spendi di più in servizi, in welfare, in incentivi statali di quanto sono le tue entrate. Questo è il deficit pubblico. Sei in deficit quando, appunto, le spese sono superiori alle entrate. Sei in surplus quando le entrate da fiscalità, da tasse sono superiori alle uscite. Quale paese sviluppato non è in deficit? Fammi controllare. Ecco, solo l’Australia. Praticamente gli Stati Uniti nel 2024 hanno visto un deficit del 6,5%, la media degli ultimi 10 anni è del 5,5%, se prendiamo il Giappone è uguale, costantemente in deficit con una media del 5-75%, non so se ci ricordiamo che in Unione Europea abbiamo la regola che non puoi superare un deficit del 3%. Perché? Ma per questa ragione, perché a un certo punto il debito diventa così importante che si parla di appunto sostenibilità dell’intero sistema finanziario e hai appunto allo stesso tempo quando il debito va fuori controllo, una perdita del valore della moneta importante come quella che stanno vivendo i giapponesi in questo momento che vedono turismo alle stelle quest’anno, cioè ho parlato con almeno 20 persone che sono andate in vacanza in Giappone perché la loro valuta sta perdendo valore a ritmi incredibili, quindi hanno sicuramente l’effetto positivo del turismo, ma dal lato loro se vogliono andare all’estero e e andare in vacanza in Europa oppure al contrario devono importare materie prime o altre cose in Giappone. Questo è un grosso problema e quindi tutti questi temi sono collegati. il debito è conseguenza dell’elevatissimo deficit, come abbiamo ad esempio in Europa. Quindi l’Europa sicuramente è stata in grado di generare molta meno crescita di quanto non abbiano fatto gli Stati Uniti, ma è indiscutibile che a livello di finanze dell’Unione Europea e potremmo dire comunque anche l’Italia tutto sommato una pezza al debito pubblico ce l’ha messa, ma se prendiamo l’intera Unione Europea e ci paragoniamo a 350 circa milioni di americani, gli europei hanno un debito pubblico medio molto più sotto controllo per via di queste regole sul deficit. Quindi a fine marzo 2025 il debito pubblico giapponese ha raggiunto il valore mostruoso di 1300 trilioni di yen. Quando ero in Giappone avevo delle banconote da 100.000 yen. Numeri che che veramente devi tornare alla lira per ricordarti delle banconote con dei numeri così grandi. 1300 trilioni di yen che era portato all’economia faceva circa il 240 235-240% di debito rapportato al PIL. uno dei più elevati, se non il più elevato a livello mondo. Ma perché ne stiamo parlando adesso? Perché, appunto, il problema del debito pubblico giapponese non è una novità, è molti anni che è molto alto, cioè comunque nel 2013 era ad un misero 230%, no? Perché ne stiamo parlando adesso? Le ragioni principali sono tre: la riduzione del quantitative easing, cioè il fatto che la banca centrale giapponese, appunto, ha comprato tantissimo debito pubblico in passato e continua a farlo facendo un’azione chiamata Yield Cure Control, cioè il controllo della curva dei rendimenti, battezzava una durata, non lo so, titoli di stato a 10 anni, andava rastrellava titoli sul mercato abbassando artificiosamente il rendimento. Lo faceva una volta col decennale, una volta col ventennale, una volta con il trentennale. Quando viene meno questo compratore di ultima istanza, ovviamente i rendimenti cosa fanno? Aumentano. Gli investitori, per prendersi il rischio dei titoli di stato giapponesi, vogliono essere pagati di più, quindi il rendimento sale. La conferma la troviamo, appunto, ad esempio, nell’andamento del trentennale che ha toccato un picco pari al 3,16% che non si vedeva da più di 25 anni un rendimento così elevato per un titolo trentennale giapponese. Quindi qualcosa sta cambiando. Perché è così elevato? Perché ci sono meno compratori alle aste di titoli di stato giapponesi, sia lato appunto tu, io investitori istituzionali che vogliono investire in titoli di stato giapponesi, ma in questo momento c’è anche meno presenza della banca centrale giapponese, perché la banca centrale giapponese non ne può comprare all’infinito, non può arrivare a possedere il 100% del debito pubblico giapponese, perché a quel punto lì la moneta vale zero e hai lo yen che neanche con un trilione di yen riesce ad andare a fare la spesa. C’è un limite agli acquisti che può fare la banca centrale giapponese e non è che sia scritto da qualche parte nel librone dei banchieri centrali. È comunque qualcosa legato alla fiducia che hanno gli investitori. Quando gli investitori ti iniziano a mandare dei segnali così, devi anche capire che non puoi tirare troppo la corda, sennò cosa succede? Che arrivi come la Repubblica dello Zimbower a doverem mettere banconote da 100 trilioni di dollari. Queste sono state stampate veramente eh conseguenza di una moneta che non vale più niente fondamentalmente. Quindi in questo momento la banca centrale giapponese ha ridotto gli stimoli, sta riducendo gli acquisti di titoli di stato di varie scadenze, inclusa quelle del trentennale, e si osservano appunto movimenti strani, rendimenti per i titoli di stato giapponese più alti degli ultimi 25 anni, il rendimento di un trentennale giapponese che è inferiore al trentennale cinese. Te lo saresti mai aspettato? No. E quindi molti si chiedono “Oh, attenzione, cioè il trentennale giapponese sta avendo un rendimento che è l’1.2% più basso del trentenale cinese, non è che l’obbligazionario giapponese porterà ad un’instabilità finanziaria globale proprio per la tenuta del suo debito pubblico?” Qualcuno potrebbe dire, “Beh, ok, però questo problema è un problema solo giapponese, no? Cioè, se la smazzino a casa loro circa”. Perché il vero problema è che se i rendimenti salgono dei titoli di stata a 30 anni, vuol dire che i prezzi scendono. Il mondo obbligazionario è abbastanza semplice. Se i rendimenti salgono, vuol dire che i prezzi delle obbligazioni stanno scendendo. E il problema è che se stanno scendendo troppo, questo vuol dire perdite in pancia agli investitori. Questa è la ragione per cui questo fenomeno può portare instabilità a livello globale, perché di titoli di stato giapponesi nel mondo ce n’è un bel po’, nei portafogli di tantissimi investitori e il trentennale avendo toccato picchi, appunto, del 3,16% di rendimento, adesso rispetto a settembre 2019 ha perso il 45% del valore, cioè l’aumento del rendimento del titolo di stato decennale è conseguenza di una perdita del 50% del valore del titolo di stato. Per tutti quelli che investono in obbligazioni a lungo periodo e non hanno capito il rischio tassi e tutti i rischi associati alle obbligazioni di lungo periodo. Questo è il rischio che anche l’obbligazione, per quanto possa essere ragionevolmente sicura, per quanto è indiscutibile che il rischio del Giappone stia aumentando esponenzialmente, ma per quanto un’obbligazione possa avere appunto un rischio di credito basso, il rischio durata rimane. L’obbligazione a questa particolarità che dobbiamo valutare tipologie di rischi differenti. Rischio credito, cioè quanto è probabile che l’emittente del debito fallisca, il rischio durata, quanto è lunga l’obbligazione? e più è lunga l’obbligazione, più è lontano il periodo in cui otterrò i soldi indietro del mio prestito, perché l’obbligazione è un prestito che fai al Giappone, per dire. Bene, questo porta ad un maggiore rischio. Poi ci sono altri rischi un po’ marginali, ovviamente c’è il rischio valutario eccetera, però diciamo i primi due da valutare sono questi. Poi dopo potremmo dire davvero anche rischio valutario, che in questo caso nel caso del Giappone è un ulteriore tema, no? Proprio perché la valuta si è deprezzata tantissimo nell’ultimo periodo. Ma torniamo alla domanda, ma perché adesso c’è questo problema sul debito pubblico? analogamente a quello che sta succedendo negli Stati Uniti, cioè un paese già con tanto debito, è stata approvata una manovra con tanto altro debito pubblico e un deficit importante. Lo stesso sta succedendo in Giappone. Le recenti elezioni promettono taglia alle tasse, ulteriore deficit e quindi qui si teme che la situazione sfuga davvero dal controllo e la paura sta riverberando all’interno dell’intero mercato azionario giapponese, come abbiamo visto, e potrebbe arrivare al mercato obbligazionario americano. E il perché lo capiamo approfondendo che cos’è il carry trade. Harry Trade nell’ambito della finanza internazionale è la pratica speculativa che consiste nel prendere a prestito del denaro in paesi con tassi di interesse più bassi, ad esempio il Giappone che ha avuto tassi di interesse bassissimi anche negativi per un periodo inenarrabile per cambiare questo denaro a tassi di interesse bassi in una valuta di paesi con un rendimento, ad esempio, dei titoli di stato maggiori. Cioè è è andare a leva. Prendo soldi a tassi di interesse bassi da una nazione come il Giappone, li vado ad investire magari in titoli di stato americani che rendono il 3,5 4 5%, dipende da il momento di mercato. Se il rendimento degli investimenti che vado a fare con questi soldi presi a prestito è maggiore ed è in grado di ripagare il debito che mi sono preso a tassi bassissimi in un paese come il Giappone, bene, eh questo porta a un’operazione finanziaria molto interessante e di successo. Vuol dire andare a leva. Quando vai a leva, tipicamente ti fai prestare dei soldi e devi ottenere un rendimento da questo capitale prestato che deve essere superiore a quanto ti costa il denaro. Vale in ambito finanziario con iniziative come il carry trade, vale quando faccio operazioni immobiliari con la mia società Vendouse. Stessa logica, prendo dei soldi in prestito dalla banca, il rendimento dell’operazione immobiliare è superiore al costo del denaro. Se faccio bene i conti e mi tengo del margine, sto facendo un’operazione a leva con una marginalità molto interessante. Il tema del carry trade è che solitamente per mettere in atto un’operazione di carry trade vengono scelte monete, valute che godono di un cambio stabile, stabile nel tempo, mentre l’investimento, cioè ha i soldi in prestito, dove li vado ad investire in qualcosa a basso rischio, tipicamente titoli di stato. È possibile fare esempi di operazioni di questo genere prendendo come riferimento la situazione economica del Giappone. Il Giappone fa scuola quando si parla di debito pubblico e carry trade, quindi cerchiamo di capirlo meglio. In questo caso gli investitori, a partire dai primi degli anni 2000, operavano in un mercato che presentava in maniera pressoché stabile dal 1996 al 2007 un tasso di cambio tra lo yen e il dollaro, scusami, tra lo il dollaro e lo yen di 1 a 120 e un tasso di interesse dello 0,25, quindi il denaro costava poco e il tasso di cambio era più o meno stabile. Portiamoci a casa questo. Disallineamento dei tassi rispetto alla media internazionale consentiva a speculatori di prendere a prestito denaro in yen ad un prezzo molto basso, di cambiarlo in valute straniere che e utilizzare questi soldi per investirli in titoli di stato o altri strumenti finanziari dal rischio nullo, tipicamente obbligazionario molto sicuro, titoli di stato americani, Bund, quando hanno reso, eccetera, che presentassero un rendimento almeno del 3% o superiore. Mettendo in piedi questa operazione, l’investitore guadagna in tal modo sul differenziale tra i tassi di interesse, come dicevamo prima. Ma la premessa di questa operatività è che il tasso di cambio sia stabile e il tasso di interesse sia basso. Cosa sta succedendo in questo momento? Stanno venendo meno praticamente entrambe le condizioni. In questo contesto si realizza quello che in termine tecnico si chiama carry trade unwend, cioè l’inversione del processo del carry trade. Ok? In questo momento lo yen si sta rafforzando, complice il fatto anche che i titoli di stato stanno rendendo di più. Se lo yen si rafforza è più difficile rimborsare un prestito che è stato fatto da questi speculatori, prestito contratto in yen. Quindi allo stesso tempo, i tassi di interesse in Giappone nell’ultimo anno da negativi sono diventati positivi. Le banche centrali devono cambiare politica monetaria per non far andare a zero il valore della moneta, quindi hanno ridotto il quantitative easing. Quindi cosa succede? che questi cambiamenti di politica monetaria in qualche modo rendere sostenibile il debito pubblico giapponese che ha già i suoi grossi problemi di stabilità finanziaria e di sostenibilità possono diffondersi a livello mondo proprio perché molti investitori chiuderanno queste operazioni speculative. Come fanno? Ad esempio, un europeo che aveva preso yen in prestito in Giappone per investire in titoli di stato americani, cosa fa? vende titoli di stato americani, incassa dollari, converte in yen, chiude il debito in Giappone e chiude la posizione. così facendo sta comprando yen, quindi questo porta ad un ulteriore rafforzamento dello y e se questo processo è veloce, quello che si chiama appunto Carry Trade un wind, cioè l’inversione del carry trade, può portare a shock improvvisi nei mercati delle valute, può portare a grossi deprezzamenti di tutte quelle classi di investimento che venivano comprate con il debito giapponese da parte di questi speculatori. E se il carry trade è molto diffuso, questo ovviamente può portare a difficoltà finanziarie a livello globale. Tra le classi di investimento che vengono acquistate con questa operazione del carry trade ci sono anche titoli di stato americani che nell’ultimo periodo hanno toccato rendimenti anche molto interessanti del 5% per un decennale. Quindi perché questo è un tema importante? perché potrebbe potenzialmente scatenare un effetto domino qualora non venisse gestito in modo corretto. Potrebbero verificarsi vendite massicce sui titoli di stato americani in un contesto in cui ci sono già difficoltà sui titoli di stato americani e di questo ne voglio parlare in un altro video creando una miniie che uscirà nella prossima settimana chiamata Le bolle finanziarie del 2025, debito pubblico giapponese, debito pubblico americano e valutazione dei titoli tecnologici. Abbiamo già preparato una serie di contenuti molto interessanti che vogliamo condividere. Vediamo che sono tutti temi molto legati perché associato ai titoli di stato giapponese ci sono i titoli di stato americani. Associato ai titoli di stato americani ci sono le valutazioni del comparto azionario americano. Tre temi collegati che fanno parte di questa minierie che si chiamerà, lo sto improvvisando adesso, le bolle finanziarie del 2025. Iscriviti al canale, non perdertela perché, come vedi, sarà molto profonda, molto tecnica, spero comprensibile, fammelo sapere nei commenti e permetterà di avere un quadro completo a livello finanziario di questo 2025. Questa è la ragione per cui molti analisti stanno osservando con particolare attenzione i movimenti dei titoli di stato giapponesi, perché appunto l’esplosione dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi potrebbe rendere non conveniente il carry trade con un effetto importante sul mercato obbligazionario americano. E se in questo momento stai pensando i mercati finanziari sembrano complessi, no? Cioè l’obbligazionario i titoli di stato mi stanno venendo meno. Non dovevano essere sicuri la tripla A americana, la sicurezza del debito pubblico giapponese, eh. ci sono dei rischi. Dall’altra parte l’azionario ha valutazioni, soprattutto quando si parla di titoli a grande capitalizzazione, molto alte e faremo l’approfondimento in un nuovo video. Cosa ci rimane di come classe di investimento in cui mettere i nostri soldi, che non sia l’immobiliare di cui gli italiani sono già abbastanza pieni, tipicamente loro e non so se lo sai, ma sono fondatore di Piano Finanziaria SCF, società di consulenza finanziaria indipendente e abbiamo realizzato una presentazione per aiutarti a capire come investire nell’oro. Se in questo momento nutri preoccupazione per quello che sta succedendo nel mercato obbligazionario e azionario, questa presentazione ti può aiutare a capire come investire nell’oro in modo efficace. ha grandi opportunità di diversificazione all’interno del portafoglio, ma l’oro non è esente da rischi, quindi va inserito all’interno di un portafoglio. Se vuoi capire come farlo nel modo più efficace, non perderti questa presentazione, è gratuita, è di grandissimo valore, puoi accedervi immediatamente registrandoti alla pagina pianofinanziario.it/orro. Con questo è tutto. 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In questo video, approfondiamo che cosa sta succedendo ai Titoli di Stato Giapponesi, qualcosa di anticipatorio per i fenomeni che potrebbero succedere ai Titoli di Stato Americani e infine perchè i problemi del Giappone e degli Stati Uniti possono essere riassunti all’interno della grande bolla globale del debito sovrano.

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00:00 intro
0:37 Il debito Giapponese
2:43 Studio del Fondo Monetario Internazionale
7:03 Andamento Trentennale del Giappone
11:19 Carry Trade
14:07 Carry Trade Unwind

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21 Comments

  1. beh c'è una legge che costringe i Giapponesi e le aziende a comprare obbligatoriamente titoli di Stato se vuoi fare impresa o avere solo un conto corrente in Giappone

  2. se avete troppi contanti o soldi sui conti compratevi altro..a breve il denaro non varrà più un cazzo…perchè sia che abbassi i tassi, sia che stampi moneta….il valore del denaro sarà sempre meno ,già 50 euro del 2020,son in pratica i 30/35 di ora

  3. Circa il 50% del debito e' controllato dalla BOJ, il resto dalle Corps ed istituzioni finanziarie Japponesi e dal mercato globale. Se ce' un rallentamento dell'economia o forte incertezza in questa dinamica oltre alla strategia in corso della BOJ, possono venire a mancare i volumi di acquisto interni dalle entita' Japponesi aumentando la quota necessaria di acquisto dal resto del mercato. Che ovviamente, come da te spiegato chiede poi tassi di interesse piu' alti anche con rischio indotto di instabilita' sul mercato globale. Ricordiamo anche che il grandissimo debito Japponese e' stato fino ad oggi sostenibile grazie alla fortissima struttura industriale del paese con altissimo orientamento all'export, e dal "patto non scritto" di contribuzione da parte di questa struttura industriale al debito nazionale.

  4. Ragazzino al bar in Zimbabwe "mi dia 2 goleador" … Barista "mi devi dare 100 trilioni di dollari, me li devi dare cash" cit. …..Grande Giorgio. P.s. Dal 2024 in Zimbabwe usano una nuova moneta, lo zimbabwe gold. (Lo so perché mi hai incuriosito e sono andato a vedere quante goleador avrei potuto prendere coi dollari zimbabwesi) 😂

  5. i titoli di stato sono il modo con cui uno stato si suicida per consentire alla classe pseudodirigente di generare debito per alimentare le politiche di consenso/sperpero….

  6. Ricordiamoci sempre che il Giappone (inteso come entità nazionale: stato+famiglie+imprese) è il più grande creditore del mondo.
    Da quella posizione, più che mai (tanto più con una banca centrale prona agli interessi nazionali, COME È GIUSTO CHE SIA), il probbbblema der debbbito pubblico giappoense, letteralmente, non esiste.

  7. Esatto. Bisognerebbe spiegarlo a quelli che, anche illustri economisti (prendendo sempre ad esempio il Giappone con la loro valuta, la Banca di Stato che compra i titoli di Stato ecc.) sostengono che un grande debito pubblico non sia un problema per uno Stato e una Nazione.