L’EURO Forte PREOCCUPA la BCE. Il GIAPPONE trova un Accordo con gli USA

Live. Benvenuti a questo nuovo episodio del Macro Today. Marco Casario qui e i mercati stamattina si sono svegliati con una notizia che gli ha fatto tirare un sospiro di sollievo perché perché Stati Uniti e Giappone hanno trovato un accordo commerciale. Infatti se guardiamo a quello che è successo in Asia, quello che sta succedendo in Europa, beh, le borse di mezzo mondo stanno andando verso l’alto perché perché per gli investitori ogni volta che c’è un patto, un accordo che riduce l’incertezza politica è un po’ come un raggio di sole dopo settimane di pioggia. detto che di pioggia non l’ abbiamo vista praticamente nel nel nostro eh nel nostro nei nostri mercati, siamo ai massimi storici. E però attenzione, mentre l’azionario sorride, succede che lo y giapponese rimane là, impassibile, come se sapesse qualcosa che sotto questa pace commerciale si nasconde, magari una nuova turbolenza politica, perché è quello che effettivamente sta succedendo in Giappone, perché tra le strette di mano, tra il presidente degli Stati Uniti con il ministro giapponese, beh, quello che succede è che effettivamente si è persa la maggioranza. in Giappone. Però parliamo un secondo dell’accordo adesso. L’accordo prevede un dazio fisso, una tariffa fissa del 15% sulle importazioni giapponese, comprese le automobile, ma soprattutto promette una cifra che è un po’ sbalorditiva, effettivamente 550 miliardi di dollari in investimenti che verranno sostenuti dal Giappone sul suolo americano. E questo a prima vista sembra una grandissima vittoria per gli Stati Uniti e per la dottrina America first di Trump, no? Eh, perché da una parte sì, è vero che il Giappone evita l’incombente minaccia del daio che era stato precedentemente minacciato del 25%. Eh, tra l’altro che sarebbe dovuto entrare in vigore settimana prossima, ragazzi, siamo alla scadenza del primo agosto, anche noi europei dobbiamo tremare e parliamo adesso di Europa, non vi preoccupate. Però in cambio quello che fa il Giappone è che apre un po’ il portafoglio. E e quindi il primo ministro, appunto, Ishiba, ripeto, indebolito dalle recenti sconfitte elettorali e sembrerebbe che stia preparando le dimissioni, fornisce questo accordo. Raccordo che è stato discusso è stato discusso a Washington con un incontro che sembrerebbe essere durato nemmeno un’ora e mezza, poco più di un’ora, però è anche il nono il decimo round di negoziati tra i due paesi e ehm e quindi si è partiti, questo almeno raccontano i media, leggevo, si è partiti da un primo importo di 400 miliardi che poi è arrivato a 5 a 500 e poi si è chiuso a questi 550 miliardi. E eh cosa fa questo pacchetto di investimenti? È ancora poco chiaro? leggendo quello che scrivono i funzionari americani, sarebbe un po’ come un fondo sovrano, però nel quale il presidente potrebbe indirizzare gli investimenti verso i progetti che sono a lui più favorevoli e quindi si pensa alle fabbriche di semiconduttori che saranno costruite con capitale giapponese, ma affittate a operatori statunitensi con il 90% dei profitti che quindi torna negli Stati Uniti. Ovviamente, ragazzi, sono adesso numeri su una carta, bisogna vedere se questi accordi si concretizzeranno effettivamente mai o se rientreranno, diciamo, in accordi illegali. Comunque le conseguenze economiche sono immediate perché le case automobilistiche giapponesi, non so se avete visto che è successo in borsa, sono volate, le azioni di Toyota sono balzate al 16%. Ehm e dopo questa notizia e sta e tutto il settore giapponese sta effettivamente andando eh bene. Ehm considerate che il Giappone eh ha detiene un primato, cioè che quasi l’80% del suo surplus commerciale con gli Stati Uniti proviene proprio dal settore automobilistico e quello dei ricambi, quindi vendita di automobili e ricambi auto. In cambio però il Giappone che cosa farà? acquisterà 100 aerei della Americana Boeing, aumenterà gli acquisti di alcune materie prime, come per esempio il riso, del 75%, si impegnerà di investire 8 miliardi di dollari in prodotti agricoli ed altri beni statunitensi. Anche la spesa per la difesa aumenterà da 14 a 17 miliardi di dollari l’anno e a beneficio ovviamente delle eh aziende produttrici di armi americani. E hanno parlato pure di Alaska, perché sembrerebbe che il Giappone contribuirà a rilanciare un progetto di un gas dotto di GNL, gas liquefatto da 44 miliardi di dollari che era andato praticamente in stallo e che sarà proprio destinato all’esportazione di gas naturale americano. Ragazzi, non sono questi impegni scolpiti nella pietra, ehm, perché per esempio ne hanno parlato tanto i media americani, ma poi sono andato a leggere anche i briefing dal che vengono dal Giappone e non c’era scritta tutta questa roba. Quindi forse l’inchiostro, come si dice in gergo mediatico, l’inchiostro non è ancora del tutto asciutto e ci sono interpretazioni che sono divergenti. Questa ambiguità non è insolita negli accordi commerciali quando si parla di Trump, dove gli annunci spesso anticipano quelli che poi saranno i documenti definitivi che saranno un’altra cosa. Però le piazze finanziarie giapponesi hanno accolto molto positivamente la la notizia. del 3% del 3% è salito l’indice azionario giapponese. I rendimenti di titoli di stato a 10 anni hanno guadagnato 67 punti base, anche se guardiamo i tassi swap a un mese sono effettivamente saliti. Quindi tutti quanti i segnali che in teoria dovrebbero aver rafforzato lo yen, eppure il cambio USD yen resta stabile intorno a quota 147. motivo, ne abbiamo parlato nella diretta di lunedì, la politica, perché il premier giapponese Shib, appunto, dopo aver portato a casa l’accordo, eh sembra sempre più vicino a dimettersi per assumersi la responsabilità del di quello che è successo sulle recenti elezioni per la Camera Alta e questa mossa potrebbe portare ad un periodo di instabilità, perché chi lo sostituirà? Quale sarà l’approccio del sostituto riguardo la spesa pubblica? Quali saranno le pressioni che verranno esercitate sulla Banca del Giappone? che non è che solo la Fed c’ha le pressioni politiche, pure la Banca del Giappone è molto molto sotto pressione. Quindi tante domande, poco tempo e scenario di volatilità che è ancora bassa, ma non ci sono molte ragioni per aspettarsi, a dire la verità, un rafforzamento deciso dello yen, almeno per ora. E questa è un po’ la fotografia Asia, eh, Giappone in particolare, perché parleremo pure della Cina, eh, sono cidati importanti della Cina e dello yen giapponese. PCE è perché la Banca Centrale, ne ho parlato nel canale Telegram, se non siete ancora iscritti trovate qui sotto il link per iscrivervi, ma la Banca Centrale Europea ehm giovedì, domani eh domani sì, domani a probabilmente seguirà il suo solito copione, eh, e cioè i mercati si aspettano una riunione tranquilla con i tassi di interesse che non verranno tagliati e rimarranno fermi dove sono, però c’è molto fermento perché che perché l’euro che continua a rafforzarsi, soprattutto per via della debolezza del dollaro, eh si avvicina sempre di più a quella soglia psicologica importante, gli 1,20 rispetto al dollaro. Eh questo è un livello che non si vede da tanto tempo e inizia a far sudare i banchieri di Francoforte, proprio quando da sudare c’è già per per quanto riguarda il clima in questa Europa calda, non solo in Italia. E quindi nel mondo della politica monetaria considerate che la valuta, l’euro in questo caso non è mai l’unico fattore, no? Eh, però è vero anche che nemmeno è un dettaglio trascurabile. Infatti finché il tasso di cambio rimane tra l’1 e1 e l’15, l’1,16, beh, la banca centrale tende ad ignorarlo questo valore, però eh di ricordare quando era sceso in parità, no? nel 2022 eh siamo andati sull’uno e addirittura leggermente sotto all’uno, al tasso di parità, appunto. I falchi hanno fatto la voce avevano fatto la voce grosso grossa perché il rischio qual è? Quello di avere un’inflazione importata. Oggi abbiamo il problema opposto, l’euro che è vicino al tetto ed il tema ritorna nei corridoi della banca centrale. Ehm, leggevo quello che ha detto a Sintra Gindos, il vicepresidente, no? che ha un po’ rotto una consuetudine perché ha parlato apertamente di un livello di prezzo, non lo fanno spesso i banchieri centrali e ha parlato dell’1:20 come soglia potenzialmente complicata per l’economia e quindi per la banca centrale che ve lo ricordo ha come mandato quello della stabilità dei prezzi e che però deve viaggiare con un economia che avanza eh che non va in stag in stagflazione e eh il mondo del lavoro che è comunque positivo. Quindi più che un livello assoluto, ricordatevi sempre che è importante la cosiddetta velocity of money, no? Quanto velocemente si muove la valuta, però il fatto che il cambio sia forte anche su una base ponderata per il commercio estero, questo suggerisce un nervosismo crescente. Non ci aspetti non ci dobbiamo aspettare che la BCE metta tutto nero su bianco il problema nel comunicato ufficiale, no? però potrebbe avere un tono più colomba, no, più dovish nel suo gergo domani e potrebbe emergere proprio per evitare che l’euro possa prendere ancora a quota. Se ve lo state chiedendo, vedo già qualche domanda qui in chat, ragazzi, facciamo un piccolo ripasso su sull’impatto sull’economia e e quindi sulle decisioni poi di politica monetaria e di una valuta, nel nostro caso l’euro forte o debole. Quali sono i vantaggi di un euro forte? Se l’euro è forte, prezzi più bassi per l’importazione e quindi energia, materie prime, tutti i beni che vengono acquistati in dollari costano meno in Europa. Questo alleggerisce alleggerisce l’inflazione. Stabilità dei prezzi, quindi positivo per la banca centrale. Euroforte vuol dire anche potere d’acquisto più alto. Quindi noi che viaggi viaggiamo, acquistiamo prodotti all’estero, spendiamo meno, quindi aumentano la disponibilità di reddito per i consumi locali, però abbiamo degli svantaggi con un euro forte, le esportazioni sono meno competitive, i prodotti europei diventano più costosi per i mercati estero esteri e l’euroforte è come un dazzio. In America considerate che si questo si trasforma quando l’euro si rafforza e diventa forte, tendenzialmente le vendite rallentano del 10 15, addirittura del 20%. E questo a che cosa porta? Ad una crescita rallentata. Perché se le esportazioni calano, le imprese riducono la produzione e gli investimenti. Questo è un freno quindi diretto al prodotto interno lordo. Ancora svantaggi, le tensioni politiche, le tensioni commerciali. Ripeto, una moneta forte scatena pressioni da partner internazionali che denunciano, tra virgolette, una concorrenza sleale, no? eh le tariffe antieuro. Eh ecco perché dicevo che la valuta forte è tutto sommato una tariffa. Un euro debole invece al contrario, che cosa che vantaggi ha? Le esportazioni che sono in crescita perché i prodotti europei diventano più convenienti all’estere e questo favorisce la domanda internazionale. Questo vuol dire si traduce in un supporto all’industria, un supporto all’occupazione perché maggiore export significa più produzione, più produzione per l’azienda significa più assunzioni e crescita interna. Ma anche qui abbiamo degli svantaggi, aumento dei prezzi interni e cioè importare beni in dollari americani costa di più e quindi bollette, materie prime, energia e componenti in dollari americani diventano più care e questo spinge l’inflazione in alto. In più c’è un ridotto potere d’acquisto perché sia le aziende che noi, il popolo, le famiglie vedono aumentare i costi per comprare tecnologia, i carburanti, per viaggiare e questo erode il reddito disponibile e quindi abbiamo una pressione sui costi delle materie prime. Se l’euro scende gli aumenti si sentono subito nel costo finale dei prodotti. Il fatto è che oggi la Banca Centrale Europea ha le mani legate perché per quanto si possa preoccupare del tasso di cambio, ehm, chi decide dove andrà a finire euro-dollaro come tasso di cambio non è la BCE, è la Federal Riserve, la banca centrale americana. Infatti, se andate a guardare come si è sensibilizzato il eh cambio ai tassi a breve termine, vediamo che siamo tornati ai massimi di 2 anni. Questo vuol dire che i dati economici americani e le decisioni della Fed in questo momento contano e conteranno molto di più. Quindi se Powell decide di sorprendere con toni accomodanti, l’euro sale, ragazzi. qualunque cosa faccia la BCE e la Lagard. Ed è proprio questa, definiamola asimmetria che è frustrante per Francoforte, perché anche se volessero davvero raffreddare l’euro, eh hanno strumenti di politiche monetarie che sono poco efficaci e quindi se durante la riunione di giovedì, sarà interessante sentire come parleranno, ci sarà solo anche solo un accenno all’apprezzamento dell’euro, quello che mi aspetto io e domani sarà molto interessante per a quelli a cui piace speculare sul tasso di cambio euro doollaro. Mi aspetto una reazione immediata perché il mercato interpreterà il segnale come un freno alle ambizioni rialziste della moneta unica. Però di nuovo, l’ho detto prima, il cambio non è l’unica nuvola all’orizzonte per la BCE, perché ci sono le tensioni commerciali, primo agosto è dietro l’angolo e e quindi le minacce tariffari da parte degli Stati Uniti. In questo contesto, le parole della BCE su eventuali rischi di guerra commerciale, beh, potrebbero muovere più i tassi dei titoli di stato che lo stesso annuncio sui tassi ufficiali, no? E in questo momento i mercati vedono un un tasso terminale della BCE che è intorno all’1,75, quindi più basso, decisamente più basso di quello che invece viene scontato come tasso terminale negli Stati Uniti che è superiore al 2%. Però resta l’incertezza sul quando tagliare la prossima volta. Nessuno si aspetta mosse sub immediate. Per settembre però il mercato sconta un un taglio dei tassi al 50%. E quindi di nuovo è molto importante misurare le parole che che userà la BCE nella nel prossimo appuntamento domani, perché eh per esempio se dovesse passare un messaggio più fiducioso sulle prospettive di inflazione, beh, questo difficilmente porterà ad una revisione al rialzo delle attese, no? Quindi domani mi aspetto una riunione apparentemente tranquilla, però con una posta in gioco che è importante, quella del ruolo dell’euro nella politica monetaria. della BCE proprio mentre i riflettori si spostano sul dollaro, sulla Fed, sulla scadenza dei dazzi, sulle sfide globali che sono veramente difficili da ignorare. Prendiamo l’aereo e facciamo un balso in Asia, eh perché eh e continuiamo a parlare del non lo prendiamo noi l’aereo, l’aereo lo prenderà la Fonder Derlen e Antonio Costa. La Fonder Lyon è il presidente della commissione del consigli della commissione del Consiglio europeo Costa perché voleranno prima a Tokyo e poi a Pechino perché ci saranno due vertici che sono importanti perché parleranno di commercio, parleranno di difesa, parleranno di sicurezza. Con il Giappone ehm si prevede una stretta di mano più calorosa e accordi concreti. Con la Cina, al contrario, l’obiettivo è molto più modesto perché si dice, leggevo, che ci sarà una conversazione aperta, franca e costruttiva. Lo sapete che cosa vuol dire nel linguaggio diplomatico? Disaccordi mascherati da sorrisi che devono essere forzati. Quindi l’Unione Europea Tokyo andrà a rafforzare il proprio legame con il paese che viene definito dall’Europa il partner strategico più affidabile nella zona Asia Pacifica e quindi si discuterà di cooperazione industriale nel settore della difesa, sicurezza economica, competitività tecnologica. eh verrà lanciata l’alleanza per la competitività tra le due economie, proprio mentre cresce la cooperazione con i paesi dell’accordo commerciale, eh che comprende 12 nazioni dell’area Asia Pacifica, più il Regno Unito. Però, come dicevo, mentre a Tokyo sarà tutto più facile e si firmieranno accordi, e a Pechino l’incontro con il premier, perché è previsto proprio per giovedì, è carico di tensioni e di aspettative. Non ci sono comunicati congiunti previsti, non si attendono intese sostanziali e allora che ci vanno a fare? Si vanno a fare la vacanza in a Pechino, in Cina, no? per far capire che ehm chiaramente a Pechino che l’attuale relazione economica è squilibrata ed è insostenibile. Ehm considerate che negli ultimi anni, ragazzi, i rapporti tra l’Europa e la Cina, anche se per come sta messa la situazione con l’America, dovrebbe dovremmo avvicinarci di più alla Cina, potrebbe essere strategico avvicinarci di più. La verità è che si sono raffreddati molto perché Bruxelles si è lamentata delle pratiche commerciali aggressive di Pechino e soprattutto quando Peino si è avvicinata alla macchina militare russa. Vi ricordate? È successo proprio settimana scorsa quando l’Europa ha varato per la prima volta le sanzioni contro due banche e cinque aziende cinesi coinvolte nel supporto all’industria bellica di Mosca e quindi in violazione delle sanzioni europee sull’Ucraina. E la risposta cinese non si è fatta attendere perché Pino ha protestato ufficialmente e ha promesso contromisure. Quindi ci sono tensioni, sono reali e a peggiorare le cose c’è pure il surplus surplus commerciale recordato dalla Cina nei primi 6 mesi del 2025, 143 miliardi di dollari di avanzo con l’Unione Europea, frutto di esportazioni in fortissima crescita e importazioni che invece sono in calo. che questo divario non è non fa altro che gettare benzina sul fuoco in Europa. Tra l’altro c’è pure il dossier sulle terre rare che è ancora aperto. Vi ricordate quando a che era marzo, aprile forse quando non mi ricordo era aprile dove probabilmente era aprile quando Peino ha imposto i limiti all’export di ehm tutta la parte di terre rare destinate all’alta tecnologia, indispensabili per l’industria automobilistica europea. E nonostante ci sia stato un parziale allentamento delle restrizioni a giugno, la Vonder Lion ha accusato la Cina di usare come arma politica le catene di approvvigionamento strategiche che che è un segnale che almeno a Bruxell fiducia è veramente a i minimi. Rimaniamo un attimo in Cina, non per parlare del viaggio con la Commissione Europea, ma perché la Cina, ragazzi, ha tenuto veramente botta alle tariffe americane, almeno per ora, perché se vi ricordate, quando ad aprire le tariffe americane hanno colpito con forza ehm la Cina e quello che abbiamo visto ehm succedere e cioè i contenitori che erano deviati, i carichi bloccati nei porti, questo immaginario di guerra globale commerciale che sembrava tornata. Eppure quando la polvere, il polverone si è spostato, le pause di Trump eccetera eccetera e la realtà ha mostrato un volto diverso perché la Cina non è affondata, anzi nei primi 6 mesi l’exporto di quasi il 6%, che è esattamente il dallo dell’anno scorso e il surprus commerciale ha toccato quasi 600 miliardi, un record storico per il semestre e il contributo netto delle esportazioni al prodotto interno lordo della Cina è stato di 1,7 punti percentuali. Non è affatto male se consideriamo che le vendite verso gli Stati Uniti sono praticamente crollate del 10,7%. Quindi se da se da una parte l’America si è chiusa, il resto con la Cina, intendo il resto del mondo ha aperto la porta, Europa, Africa, gran parte dell’Asia, sono stati loro che sono riusciti ad assorbire il contraccolpo americano, dimostrando che la dipendenza dall’occidente di Pechino è oggi più narrativa che realtà. E infatti, se andiamo a guardare i dati, le vendite verso il Vietnam sono salite di quasi il 20%, quelle verso la la Thailandia più del 22%, l’Africa ha segnato un più 21,5%. In Europa, Francia e Germania hanno accelerato l’importazione dalla Cina nonostante i dazzi sulle auto elettriche. Quindi ragazzi, che cosa vuol dire tutto questo? che la Cina ha perso sì il terreno negli Stati Uniti, ma lo ha riguadagnato altrove e ha più che compensato il danno. Però attenzione, c’è un’area grigia che merita sicuramente attenzione, quella delle cosiddette riesportazioni, cioè la strategia di far passare i prodotti cinesi da paesi terzi come il Messico o il Vietnam per aggirare i dazzi. È un trucco assolutamente non nuovo, già usato nel 2018 in pieno della prima guerra commerciale. Ha funzionato, ma oggi probabilmente funzionerà di meno perché gli Stati Uniti sembrano voler chiudere anche questi rubinetti, quindi con nuove clausole nei trattati bilaterali, per esempio con il Vietnam, che mirano proprio a colpire le riesportazioni con i dazzi. E quindi se i controlli si faranno più severi, beh, vuol dire che molte aziende cinesi dovranno trovare strade alternative. Eh, in Cina, ragazzi, non tutti i settori hanno retto, eh, è positiva la situazione, ma se guardiamo a esportazione di prodotti ad alto valore aggiunto, come i semiconduttori, i veicoli elettrici, le batterie al litio, questi sono cresciuti sicuramente a doppia cifra. Però se guardiamo eh abbigliamento, giocattoli, mobili, ehm quelle sono state sono scese e sono scese di molto. Eh leggevo i mobili, in particolare hanno perso il 14% verso gli Stati Uniti. Questo è un mercato che da solo valeva il 25% delle esportazioni cinese del settore. Eh l’automotive ha rallentato, anche se per motivi molto più complessi. Sì, è vero che le vendite verso gli Stati Uniti sono crollate del 32%, ma è vero pure che il le quote di mercato rappresentavano solo il 2% del totale cinese, no? Il vero colpo è arrivato proprio dalla Russia invece, dove le esportazioni si sono ridotte del 66%. Ehm, c’è una nuova tassa anche interna sullo smaltimento dei veicoli. Ehm, i segnali in Europa sono stati più misti. Quindi cosa può succedere ora per questa seconda metà dell’anno? Eh ci mi aspetto guardando i modelli che la crescita dell’export cinese rallenti. Eh il fronte americano resta molto instabile e le pause tariffarie che sono concordate fino al 12 agosto per la Cina potrebbero non essere rinnovate. Quindi se i dazzi torneranno ai livelli di aprile 145% beh, i danni potrebbero essere molto molto pesanti. però uno scenario più realistico, un incremento più contenuto, 10% che sì è fastidioso, ma è sicuramente gestibile. La vera incognita non è solo quante tariffe però ci saranno, ma chi le applicherà, perché gli Stati Uniti ci stanno cercando di stanno cercando alleati per escludere la Cina. Ehm, e se queste clausole si moltiplicheranno e verranno davvero fatte rispettare, Pechino avrà meno vie di di fuga, sicuramente. Eh, ragazzi, due parole sul petrolio prima di concludere, poi andiamo a vedere i grafici. Scusate, ma oggi c’era da fare un grande riassunto, eh, quindi volevo un po’ toccare unire i puntini per voi. Volevo farvi vedere anche un po’ il portafoglio. Non so se ce la facciamo nella nostra mezz’oretta. Comunque il petrolio ha perso un po’ terreno, eh, sceso dell’1% il prezzo del brand ieri, però dietro a questo lieve movimento si nasconde una domanda che è sicuramente importante da farci, cioè il surplus di petrolio tanto previsto per la fine dell’anno arriverà davvero? Perché se guardiamo a quello che prevedono gli analisti che si basano sui bilanci globali tra domanda e offerta, beh, quello che vediamo è un eccesso significativo di barili nel quarto trimestre del 2025. Però se vado a vedere i contratti future, che sono un po’ lo specchio delle aspettative degli operatori, e lì c’è un’altra storia, ragazzi, perché fino a due mesi fa la curva dei future con Tango backwardation ci diceva chiaramente un passaggio ad un mercato in surplus, quindi vuol dire backwardation perché i prezzi a breve sono più alti dei prezzi futuri fino a novembre 2025. Poi da eh dicembre 2025 in poi siamo in contango, quindi prezzi futuri più alti. Oggi la curva si è praticamente appiattita, quindi la backwardation, che è lo stato di anormalità, perché altrimenti dovrebbe essere di contango, lo standard, eh si estende fino all’inizio del 2026 e quindi vuol dire che cosa ve lo traduco, il mercato non sembra più così convinto che ci sarà un’ondata di petrolio in eccesso, anzi la differenza di prezzo tra i contratti di dicembre 2025 e dicembre 2026 che a marzo erano in contango, ora sono in backwardation, quindi vuol dire che chi compra e vende gregio non si comporta come se stesse arrivando una valanga di barili in eccesso. Anche guardando ai dati dell’American Petroleum Institute, Lapi, e le scorte di gregio in in America sono calate di quasi 600.000 barili la scorsa settimana e e quindi le riserve di benzina di nuovo sono scese a 1,2 milioni, che in estate è prevedibile, è normale, eh perché è un periodo di maggior consumo. Quindi, insomma, anche guardando il dato dell’Eya che è atteso nei prossimi giorni, questo potrebbe confermare il il quadro che stiamo vivendo, quindi vuol dire attenzione a già dire che ci sarà surplus, perché è tutto quanto ancora da vedere, quindi attenzione a fare ad esporvi sul petrolio in maniera un po’ troppo affrettata. Vale la pena parlare anche di riserve di gas in Unione Europea perché siamo saliti al 65% gas naturale eh 65% della capacità che è un buon risultato, ma è lontano dalla media a 5 anni che è del 75%. Quindi sono stati ripristinati i flussi del gas norvegese dopo l’interruzione che c’era stata, ma i prezzi del gas dovranno restare sostenuti nei prossimi mesi se l’Europa vorrà cercare di attirare abbastanza gas naturale liquefatto, il GNL per affrontare l’inverno 2025-2026. Concludo, ragazzi. Ehm eh nel frattempo i dati ehm macroeconomici cominciano a battere le aspettative. Domani non ci sarà solo la BCE perché domani verranno pubblicati i Pchasing Managers Index, i PMI Stati Uniti e eurozona, quindi sarà interessante vedere come le previsioni siano rimaste piatte da giugno. Ehm e soprattutto in USA. Voglio vedere che probabilità ci sono di sorprese al rialzo. E perché questo è importante? Perché ogni volta che il ciclo manifatturiero si gira da contrazione ad espansione tende ad innescare una fase di reflazione, quindi vuol dire che metalli, i titoli ciclici aziendali, le azioni ad alto beta iniziano a correre. Ecco perché il dato di domani mi darà un po’ la mappa anche per i prossimi giorni. Ehm, staremo a vedere. Eh, è stato pubblicato il sondaggio trimestrale sui prestiti dalla BCE e nonostante lezioni commerciali quello che abbiamo visto è che la domanda di credito da parte delle imprese è in aumento, soprattutto in Italia vedevo e in Italia ricordiamocelo sempre, la trasmissione della politica monetaria più efficace e e anche la domanda dei mutui da parte delle famiglie resta forte e quindi il segnale è chiaro. l’economia europea, anche se non se la passa benissimo, continua a pulsare e e se e le banche allentano le condizioni di credito, che è un dettaglio cruciale, perché significa che se le nuvole dei dazzi si dissolvessero nella tra questa e la prossima settimana, se si trovasse un accordo, la domanda di finanziamenti, beh, potrebbe accelerare bruscamente. Ok, quindi molto interessante questa ehm situazione, ragazzi. Andiamo a vedere un pochino che succede oggi sui grafici e ehm andiamo passiamo ai grafici. Stavo vedendo se c’è qualche eh domanda interessante. Aspettate, fatemi vedere prima questo. Ah ah ah. Allora, in stack flazione come fanno a performare BMW e altri titoli industriali? Eh, perché ragazzi ehm eh allora parla probabilmente di questo. Fatemi mettere contest. In Europa siamo in stack flaione. Ma guarda quanto è debole la stack flaione. 67%. Non i regimi economici dovete anche capirne la profondità. E infatti qual è la situazione dei in Europa? Eh, la situazione è questa. Abbiamo 1 2 3 indici che insieme alla Spagna quattro indici azionari che sono sopra gli 80 con posizionamento strongy. La situazione è molto positiva in Europa. Andiamo a vedere in Germania chi è che sta sovraperformando addirittura l’indice di riferimento. Allora, eccoci qua. Eccole qua. Eh, ovviamente Rain Metal, Siemens Energy, Bayer che c’ho nel portafoglio insieme a ehm insieme a RHM. Queste sono le aziende che in Germania stanno ancora andando meglio. Qui potete, se non volete andare sull’indice, potete andare sulla eh sullo stock picking. E c’ho il broker qui aperto, no? Perché tra l’altro oggi dovrò fare un po’ di eh di di lavori ehm perché perché guardate qua, c’ho Prosus, azienda europea, 452%, quindi ho già una posizione che che è piccola. Perché è una posizione piccola? Eh, perché è cresciuta così tanto. Guardate quanto ha fatto nel nell’ultima settimana ha fatto il 7%. A me nel portafoglio mi sta facendo il 12 e56%. Considerate che l’ho messa il 3 luglio, l’ho comprata la prima volta, ho venduto il 18 luglio e oggi vado a rivendere probabilmente circa €300 perché voglio comunque mantenermi una posizione dello 0,5% in portafoglio. Tab, quindi azienda norvegese importante, mi sta facendo l’11,12%, oggi fa un 4,24 e anche qui oggi eh l’ultima volta ho ricomprato il 21 luglio, questa è una posizione che ho cominciato a costruire il 6 marzo, eh quindi è una posizione vecchia e vi dico, anzi lo facciamo subito con voi. Oggi mi vado a vendere, sta facendo l’11%, nell’ultima settimana ha fatto il 12, quindi ho catturato tutta questo rialzo e oggi mi vado a vendere €500 in modo da rimanere, anzi andiamocene a vendere 10, quindi leggermente meno di 500. Oggi vado a diminuire la posizione. Diminuire la posizione, ragazzi, vuol dire che rimango dentro con un 1% rispetto all’asset allocation del portafoglio e mi si libera liquidità. Eh, il Giappone oggi sta facendo un 385%, ve l’ho detto prima, abbiamo parlato di Giappone prima, nel mio portafoglio sta facendo quasi un 3%, sono esposto all’1,6 e anche qui alleggerisco un pochino la posizione. Anche qua voglio chiudere. Andiamo a chiudere 104. Eh, anzi chiudiamo un po’ meno di uno 04. Mettiamo 7 374, quindi un 0,37%. E liberiamo ancora un po’ di liquidità. Ferrari sta facendo il 2,26. Nvidia mi sta facendo l’17. Nvidia da quando l’ho rimessa in portafoglio sta facendo il 15%. Eh, Palantir oggi Bayern, eccola qui, ve lo dicevo prima. Ehm, ecco il tech cinese. Il Tech cinese, ragazzi, non lo oggi, anche se sta facendo l’1,25, dovrei venderne un po’, non lo vendo perché ho una posizione del di 700, quindi dello 0,7%, 0,75%, mi sta facendo un 7 e me quasi in portafoglio, ma questa posizione la voglio tutta quanta. Eh eh sì, scusate, ho detto norvegese sa e svedese. Sì, grazie Salvatore e Simone. Eh poi quindi la la terrò Leonardo l’1,7% rispetto al portafogli ancora tengo l’Australia oggi sta facendo l’1 anche qua. Scusatemi, c’ho una telefonata. Pensavo di aver chiuso il cellulare. Ehm, il settore industriale, emerging market, quindi oggi farò un po’ di operazioni. Eh eh la Francia sono esposto quasi al 2%, mi sta facendo lo 0,88. Oggi fa 088, lo sapete che faccio qui? Alleggerisco un po’ perché non voglio essere esposto. L’ultima settimana ho fatto eh nell’ultimo mese il tre. Sì, voglio alleggerire un po’ la posizione, voglio togliere almeno, Eccola qui, esattamente tornare a 1 e 5 all’1,5% della Francia. Ehm, l’Eurostocks 50 che mi sta facendo anche lui uno 0,38 al 22. Anche oggi voglio anche qui voglio togliere uno 05%. Ok, Canada. Ah, Brookfield. Sicuramente oggi chiudo qualcosa perché sono molto esposto. 3,5% sto facendo il 10% su questa azienda che guardate che cosa ha fatto nell’ultima settimana. Ha fatto quasi il 7%, nell’ultimo mese ha fatto il 10. Questo 10 lo sto catturando e e oggi all’apertura dei mercati americani eh mi vendo, anzi me la metto adesso perché non voglio. Anzi, fatemi vedere. Bam, quanto sta facendo, eh? In premarket. Ok. Ops, no, ho sbagliato. Bam, sul mise. Oggi in premarket è a 61, quindi sì, me ne toglierei almeno mi toglierei un €700. Vi dico la verità, sono un po’ troppo esposto. È una ottima azienda, eccellente, la adoro e ce l’ho anche nel portafoglio del di lungo termine per la pensione, ma sono troppo esposto e quindi è ora di portare a casa un po’ di profitti, l’S&P 500, ma oggi salirà il mercato americano, quindi chiudo oggi pomeriggio verso la fine della giornata. Andiamo a vedere che cosa mi sta andando Dronsield. Oh, finalmente Dronhield scende un pochino, scende del 2%, dopo che mi ha fatto un 50% in portafoglio, considerate che l’ho messa l’ho comprata il 30 giugno, in nemmeno un mese han fatto il 50%. Eh, c’ho l’1 e3, oggi probabilmente ne aggiungo un pochina. Bene, ragazzi, direi di chiudere qui la diretta. Ci siamo fatti la nostra oretta e stavo guardando se c’è qualche domanda. Ah ah ah. Che valore ha l’inflazione? No, la stackflazione in Europa, però i paesi europei in stackflazione hanno un uno smart di maggiore di 70. È semplicissimo. Orior, ragazzi, ehm Contest non si basa solo sulla macroeconomia. Contest fa applica cinque livelli di analisi per dare lo smart. Io non uso solo la macroeconomia per nel mio processo per decidere dove ho vantaggio statistico e come posizionarmi. L’algoritmo di contest usa per il punteggio usa analisi macroeconomica, analisi delle politiche monetarie e della liquidità, analisi stagionale, analisi fondamentale, analisi tecnica, usa mette insieme queste cinque cose con dei pesi diversi e dà un punteggio. Quindi, anche se magari la la parte macroeconomica in questo momento è più sfavorevole e magari ci sarà la parte fondamentale, la parte di politiche monetarie, la parte di stagionalità, la parte tecnica che invece peserà di più e permette di avere un punteggio maggiore di 70. E ecco perché quello di Quant è un grande vantaggio statistico con il punteggio smart quant, perché non tiene solo in conto di una cosa, non tiene solo in conto della parte macroeconomica. Ma tieni inconto di cinque livelli diversi di analisi. Ok? Importante questo da capire, eh, ragazzi, grazie per la domanda. Matteo dice: “Se sei partito da 100k e hai generato quella liquidità, non hai fatto molto di più del mercato? Come mai non lo consideri quando lo compari con il mercato?” Matteo, non so come misuri te la comparazione, ma ti faccio vedere. Questo è un portafoglio aperto il 27 giugno. Ok, ti faccio vedere quanto ha fatto l’S&P 500 in euro, eh, perché il mio portafoglio è in euro. Ti faccio vedere il 27 giugno eravamo qua. Eccoci qua. 27 giugno, il l’S&P 500 in euro ha fatto il 6,43%. Il mio portafoglio ha fatto, te lo dico subito, l’11,8%. ha fatto il 40% in più del mercato. Ti sembra poco? A me non mi sembra poco. Ho fatto quasi il 50% in più. Quindi, Matteo, assolutamente ho fatto molto meglio del mercato. Indice di riferimento S&P 500 in euro. Ovviamente il mio portafoglio è in euro, io le decisioni che prendo le prendo anche sapendo che il mio portafoglio è in euro. Ok. Ah, non intendevi che era poco. Ok, scusami, ho letto male, però fa sempre bene fare un Quindi ti ringrazio della domanda, così ho fatto di nuovo di nuovo vedere il benchmark di riferimento. Ah ah ah. Lorenzo, quando inizieranno i i saldi sugli abbonamenti di contest? Hai ragione, Lorenzo, è tutto pronto. Devo solo scrivere il post sul Telegram. Quindi nei prossimi giorni sul canale Telegram, se siete iscritti, ci saranno i eh i saldi estivi. Ok. Matteo dice quello che mi diceva è contando la liquidità che hai generato. Eh la liquidità è alta, però io ovviamente parlo solo di ritorni percentuali perché di liquidità c’ho il c’ho 20 il 23% di liquidità pronta sul mercato, quindi son quello che dici te. Sì. Se dovessi fare il calcolo non della performance sul capitale totale, ma sul capitale investito, quindi vuol dire su €100.000 25 ce li ho, 23 ce li ho disponibili, vuol dire che ce ne ho 65 eh è il capitale investito, quindi sarebbe molto di più la performance, però non si fanno così i calcoli. Marco, il canale Telegram Marco Casario Extra è il tuo? No, assolutamente no. Sto investendo del denaro. Assolutamente no. E Salvio, stai molto attento perché è una truffa il mio unico, ragazzi, non so più come ripetervelo, a parte che non do consigli di dove investire su aziende, quindi se se qualcuno usa il mio nome per darvi dei consigli finanziari non sono io. Questo è il primo eh il primo modo per scoprire se è una truffa. Il secondo, gli unici l’unico mio gli unici miei canali social sono quelli che trovate qui sotto su YouTube nel campo descrizione di ogni mio video da 7 anni a questa parte, solo quelli. Il resto sono truffe, non ci cascate. Bene ragazzi, grazie mille per l’attenzione, noi ci vediamo prestissimo. Buoni investimenti a tutti.

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Ti ringrazio per avermi seguito, ci vediamo al prossimo video !
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12 Comments

  1. Temu per fare un esempio ha semplicemente smesso di investire in pubblicità negli stat uniti. NB: vivo in Cina. Complimenti per il canale lo seguo da qualche mese è un piacere ascoltarti

  2. Scusate c'è qualche cosa che mi sfugge, probabilmente sono io stupido, il Giappone si becca il 15% di dazi, deve investire una paccata di miliardi negli USA e……le borse volano, sono tutti felici, non c'è nessun problema…..scusate, ripeto, sono io stupido.

  3. La BCE tagliare i tassi d'interesse anticipando i tempi, ed eventualmente portarli anche verso lo Zero riequilibrando il tasso di cambio. Inoltre potrebbe sempre ricorrere ad un QE.

  4. Parliamo d'altro x parlare meglio del mercato Tolto il controllo legale,tolta l'autonomia della banca centrale,consolidata la moneta virtuale,cosa rimane x fare boom?